Ad Amman la prima pizzeria italiana a taglio, con 7 rifugiati iracheni

L’apertura nei locali della parrocchia di Jabal Amman, con il sostegno finanziario dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo e il coordinamento della ong italiana “Un ponte per”. Le lezioni del maestro Tony Biasi

La pizza italiana a taglio sbarca in Giordania. Alla fine di ottobre è stata inaugurata da monsignor Mauro Lalli, incaricato d’affari della Nunziatura apostolica, la nuova pizzeria solidale “Mar Yousef’s pizza”: un progetto avviato con lo scopo di dare una risposta lavorativa ai profughi iracheni in attesa di essere “riposizionati” in Paesi come il Canada, l’Australia o gli Stati Uniti, per poi magari partire verso nuove destinazioni. Una presenza, la loro, che dura in alcuni casi da 3 anni: da quando cioè intere famiglie, cacciate dai loro villaggi della Piana di Ninive dalle milizie Daesh, si sono rifugiate ad Amman.

Per fare fronte alle loro necessità la parrocchia di san Giuseppe a Jabal Amman ha aperto le porte alla pizzeria sociale: con il contributo del Sacro Convento di Assisi e della Nunziatura di Amman, i vecchi locali della parrocchia sono stati ristrutturati e adibiti a cucina e pizzeria. Grazie, inoltre, al sostegno finanziario dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo e al coordinamento operativo della ong italiana “Un ponte per”, negli stessi giorni si è svolto il primo corso di formazione per pizzaioli, tenuto dal maestro Tony Biasi proveniente da San Polo di Piave che ha insegnato a 7 rifugiati iracheni – tutti giovani padri di famiglia – l’arte della pizza a taglio italiana.

 

27 ottobre 2017