Ad Aleppo «situazione tesa ma relativamente tranquilla»
A parlare dalla città siriana è Davide Chiarot, di Caritas italiana. «Difficile prevedere lo sviluppo dello scontro. C’è preoccupazione soprattutto per le persone più vulnerabili»
Parla da Aleppo, Davide Chiarot, operatore di Caritas italiana in Siria, da cui invia un contributo che sarà pubblicato sabato 7 dicembre su Italia Caritas. A tre giorni dall’entrata delle forze ribelli nella città, il 29 novembre, spiega che è «difficile prevedere lo sviluppo dello scontro. Attualmente arrivano notizie di un coinvolgimento anche della città di Hama a 140 km a sud di Aleppo». I ribelli attualmente «controllano parte della città. Le notizie degli scontri in periferia e il risuonare dei colpi hanno spinto molte persone ad abbandonare la città in lunghe file di auto. La situazione al momento resta tesa ma relativamente tranquilla ed è stato comunicato un coprifuoco di 24 ore dalle 17 di sabato, fino a domenica».
Chiarot spiega l’impegno di Caritas italiana al servizio di Caritas Siria e della Chiesa locale, in progetti umanitari e di carattere socio-pastorale. «Seguiamo attività di aiuto in campo sanitario, progetti di microcredito per attività di impresa, corsi di formazione professionale e lavori di ricostruzione dopo il tragico terremoto del febbraio 2023. Lavoriamo anche per sviluppare iniziative rivolte in particolare ai giovani per aprire percorsi di pace e di riconciliazione», riferisce.
Nelle parole dell’operatore Caritas – che è un consacrato del movimento dei Focolari – la preoccupazione non è per la situazione personale – «ho fatto una scelta di fondo nella vita consacrata perché credo alla fraternità universale» – ma per le «tante persone che in questi primi anni in Siria ho conosciuto. C’è preoccupazione – precisa – soprattutto per le persone più vulnerabili, come gli anziani, le persone con disabilità e le famiglie con bambini piccoli. Alla situazione già difficile, con l’inverno che avanza, gli effetti del terremoto, l’economia in ginocchio dopo i tanti anni di guerra già vissuti, oggi si aggiunge questa nuova tragedia – prosegue -. Viviamo ora per ora attendendo gli sviluppi e sperando che la situazione si risolva».
I vescovi intanto hanno cercato di rassicurare le persone e garantiscono la presenza in città e la disponibilità delle parrocchie per eventuali necessità. Anche l’ambasciata italiana a Damasco si è attivata in coordinamento con le agenzie dell’Onu per prestare assistenza ai connazionali ad Aleppo.
Alla poche settimane dall’inizio del Giubileo 2025, Chiarot ricorda il tema scelto da Papa Francesco: “Pellegrini di speranza”. «È quello che proviamo a essere in queste terre dove la speranza è in modo molto evidente un bene di prima necessità», conclude.
2 dicembre 2024