Ad Acilia l’inclusione sociale riparte dallo sport
Sancita con un protocollo d’intesa la nascita della “Rete territoriale San Giorgio”, che rafforza i legami tra famiglie, parrocchia, scuola, centro sportivo e centro anziani. Il vescovo Lojudice: «Si può e si deve lavorare insieme»
I giovani hanno bisogno di punti di riferimento significativi fatti di luoghi capaci di accoglierli e adulti in grado di ascoltare e condividere la loro inquietudine. Con questi obiettivi ben delineati e alla luce degli esiti del Sinodo sui giovani, è stato presentato e firmato sabato mattina, 27 ottobre, nella sede dell’Istituto statale “Giulio Verne” di Acilia il protocollo d’intesa che sancisce la nascita della “Rete territoriale San Giorgio”. Si tratta di un progetto di inclusione sociale che intende rinforzare i legami tra le varie agenzie educative ossia famiglia, scuola, parrocchia, palestra e centro anziani, al fine di garantire una presenza sul territorio a 360 gradi, tale da arginare il disagio giovanile.
«Il nostro oratorio canossiano è per vocazione votato alla cura e all’educazione dei giovani – ha chiosato padre Giuseppe Tarì, da tre anni vicario parrocchiale della comunità di San Giorgio martire ed è uno dei quattro firmatari del protocollo -, specie di quelli in maggiore difficoltà». In particolare, l’oratorio afferisce all’Anspi, l’Associazione nazionale San Paolo, «presente in 17 regioni, 120 diocesi e 1700 parrocchie», che «è al servizio di oratori e circoli per favorire, con interventi mirati e concreti oltre che attraverso un forte impegno culturale, progetti finalizzati alla prevenzione nonché al recupero dei ragazzi che vivono situazioni critiche», ha spiegato il presidente nazionale Giuseppe Dessì.
Padre Tarì, che dell’Anspi è presidente diocesano,ha ricordato come più di un anno e mezzo fa il primo input «a fare rete con le altre realtà del territorio mi è stato offerto dal vescovo ausiliare per il Settore Sud che con senso pratico ci ha invitati a unire le forze e le risorse, senza rimanere chiusi nel nostro ambito di competenza». Da parte sua, il vescovo Paolo Lojudice ha sottolineato come «l’autoreferenzialità impedisca sempre di agire in modo ottimale pur per gli stessi scopi» e ha auspicato quindi che «il protocollo che sigliamo oggi possa farsi modello per le altre 7 Prefetture del Settore, diffondendo l’idea che si può e si deve lavorare insieme perché, infondo, è quello che ci chiede il Vangelo per essere annunciatori efficaci ed educatori seri e credibili». Ancora, il presule ha evidenziato l’importanza dello sport come «catalizzatore e strumento di aggregazione sana per i più giovani» e ha invitato ad «approfondire sempre più la relazione tra sport e vita affinché i due ambiti possano illuminarsi a vicenda», guardando al recente documento, proprio dedicato al valore dell’attività sportiva, redatto da Papa Francesco lo scorso giugno e intitolato “Dare il meglio di sé”.
Uno dei partner del progetto di inclusione sociale è infatti il multisport center “Le cupole” che «opera sul territorio da 20 anni – ha spiegato il presidente Maurizio Perazzolo -, cercando di trasmettere valori attraverso la pratica sportiva e il suo rigore, certi che il perseguimento di obiettivi sani e alti possa prevenire alcune devianze offrendo modelli di riferimento ai giovani». Significativa in questo senso la testimonianza di Paolo Pizzo, schermidore della Nazionale italiana e vincitore di due ori mondiali: «Lo sport mi ha riportato alla vita quando a causa di un tumore avevo rinunciato a vivere – ha raccontato commosso -; oggi porto la mia storia nelle scuole perché desidero comunicare ai giovani quanto la pratica sportiva possa aiutare in occasioni e situazioni anche critiche».
Orgogliosa di essere parte di «un modello sperimentale in cui realtà private, pubbliche ed ecclesiali si uniscono» si è detta Patrizia Sciarma, preside dell’Istituto tecnico “Giulio Verne”, che si pone «al servizio di questo progetto con l’apertura pomeridiana, dal 1° dicembre, della biblioteca scolastica che desideriamo diventi vera agorà per il territorio» mentre Paola Capogrossi, presidente del centro anziani di Acilia, ha evidenziato il valore di «questa iniziativa che intende favorire lo scambio intergenerazionale attraverso la coltivazione e l’espressione di passioni comuni».
All’evento erano presenti anche Silvana Dinardò e Germana Paoletti, rispettivamente assessore alle Politiche dello sport e alle Politiche sociali ed educative del X municipio, in rappresentanza delle istituzioni.
29 ottobre 2018