ActionAid: «Nessuno è sicuro a Gaza»

L’organizzazione condanna i raid contro Rafah, nei quali sono stati colpiti i rifugi degli sfollati. Almeno 45 i morti. Appello urgente per cessate il fuoco e accesso ad aiuti vitali

«Profonda indignazione» da parte di ActioAid per i recenti attacchi nell’area ovest di Rafah, dove nella giornata di ieri, 27 maggio, sono sono stati colpiti i rifugi di fortuna che ospitano sfollati palestinesi, situati accanto ai magazzini dell’Unwa – l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi – contenenti aiuti umanitari vitali. «Luoghi che sarebbero dovuto essere sicuri per i civili sono diventati bersagli di una violenza brutale – commentano dall’organizzazione -. Bambini, donne e uomini sono stati bruciati vivi sotto le loro tende. Le immagini dei corpi carbonizzati che abbiamo ricevuto dai nostri partner locali a Gaza sono una cicatrice sul volto dell’umanità e della comunità globale, che finora non è riuscita a proteggere la popolazione».

Salvo uno degli operatori di ActionAid che aveva lasciato il rifugio solo un giorno prima dell’attacco. È un altro attivista dell’organizzazione a raccontare quello che ha visto. «In pochi secondi, hanno bombardato una zona di tende a Rafah con più di otto missili – riferisce -. Non ci sono pietre o tetti; solo metallo e teli di nylon! Centinaia di persone pensavano di dormire al sicuro e di sfuggire alla morte. Ora, invece, decine di persone stanno morendo e decine o centinaia di persone sono ferite. Nessuno conosce ancora il numero esatto…Per non parlare del fatto che l’incendio ha bruciato tutto ciò che la gente possiede!».

Condannando «con la massima fermezza» questo «atto disumano», l’organizzazione chiede con urgenza «l’immediato cessate il fuoco e la protezione dei civili. Siamo solidali con la popolazione di Gaza e sollecitiamo la comunità internazionale ad agire rapidamente per evitare ulteriori perdite di vite innocenti. A Gaza non è più al sicuro nessuno», denunciano. Inoltre, da quando l’esercito israeliano ha intensificato gli attacchi a Rafah, la quantità di aiuti umanitari che entra è diminuita in modo significativo, «spingendo la popolazione verso la carestia con le donne e le ragazze che, come sempre nelle situazioni di emergenza, sono le più colpite».

Sempre più difficile, evidenziano, «l’accesso ai beni di prima necessità, tra cui prodotti per il ciclo mestruale e per la detersione. I prodotti per le mestruazioni sono quasi scomparsi dai mercati di Gaza e, quando sono disponibili, i prezzi sono alle stelle, costringendo molte donne e ragazze a usare pezze sporche o scarti delle tende, il cui utilizzo mette a rischio la loro salute. Trovare privacy è quasi impossibile, con centinaia di persone costrette a condividere un solo bagno o una sola doccia».

Diverse le testimonianze raccolte da ActionAid in occasione della Giornata mondiale dell’igiene mestruale, che si celebra il 28 maggio, ActionAid ha raccolto numerose testimonianze di come sia difficile, per le donne di Gaza, gestire le mestruazioni senza sufficienti prodotti per il ciclo, acqua, sapone o accesso ai servizi igienici. «In condizioni di vita così disumane, è quasi impossibile per le donne e le ragazze di Gaza gestire le mestruazioni in modo sicuro, igienico e preservando la loro dignità – commenta Riham Jafari, coordinatrice per l’advocacy e la comunicazione di ActionAid Palestina -. Non si può continuare così, abbiamo urgente bisogno di un cessate il fuoco permanente, per fermare le uccisioni e permettere agli aiuti, disperatamente necessari, di affluire a Gaza in modo rapido e sicuro».

28 maggio 2024