ActionAid: a Goma si rischia il disastro umanitario

La denuncia dell’organizzazione: «Livelli critici di deprivazione alimentare per un quarto della popolazione della Repubblica democratica del Congo». In 3,3 milioni a un passo dalla carestia

ActionAid lancia l’allarme sul rischio fame per centinaia di migliaia di persone a Goma, nella Repubblica democratica del Congo: Il motivo è duplice: da una parte l’aumento dei prezzi degli alimenti, dall’altra gli sfollamenti nella regione del Nord Kivu. In particolare, è più che raddoppiato il costo di prodotti essenziali come farina e olio, rendendo fuori dalla portata di migliaia di persone i cibi base essenziali per sfamarsi.

Il team ActionAid a Goma ha riferito aumenti dei prezzi alimentari fino al 160 per cento e ha avvertito che le famiglie sono costrette a tagliare i pasti sia per gli adulti e che per i bambini. Più del 90% del cibo che arriva a Goma proviene dalle regioni circostanti come Masisi, Rutshuru, Lubero, Beni e Nyiragongo. Scontri armati hanno bloccato la maggior parte delle strade di queste regioni, portando a gravi carenze e aumenti dei prezzi.  A Goma, centinaia di migliaia di sfollati dipendono dagli aiuti umanitari, ma l’escalation della violenza ha costretto la maggior parte delle organizzazioni a sospendere le operazioni, lasciando le famiglie senza cibo, acqua e altri beni essenziali. E l’acuirsi della fame, denuncia ActionAid, potrebbe avere conseguenze catastrofiche per le donne e le ragazze, in particolare per quelle che si trovano nei campi di sfollamento con reddito basso o nullo, che sono a maggior rischio di sfruttamento e potrebbero essere costrette a prostituirsi per sopravvivere.

«Tutto è diventato costoso – è la testimonianza di uno dei volontari comunitari di ActionAid a Goma -. Durante i combattimenti, i prezzi sono raddoppiati. La gente non può andare a lavorare a causa del conflitto e non guadagna nulla. Le famiglie che vivevano con 5 dollari al giorno ora sopravvivono con 2 dollari. Questo significa che se si mangiava tre volte al giorno, ora si può mangiare solo una volta».

Dall’organizzazione parlano di «livelli realmente critici di deprivazione alimentare» per circa un quarto della popolazione della Repubblica democratica del Congo, pari a 25,5 milioni di persone, compresi quei 3,3 milioni di persone che sono a un passo dalla carestia. «L’impennata dei prezzi è la ricetta per il disastro – commenta Yakubu Mohammed Saani, direttore di ActionAid nella Repubblica democratica del Congo -. Abbiamo urgente bisogno di portare aiuti e dobbiamo farlo velocemente. Ma in questo momento, ogni aiuto è bloccato. Chiediamo a tutte le parti in conflitto – aggiunge – di consentire un accesso sicuro e senza ostacoli alle organizzazioni umanitarie, in modo da poter fornire assistenza salvavita – cibo, medicine e alloggi – a coloro che ne hanno bisogno. La comunità internazionale deve agire urgentemente anche per aumentare il suo sostegno ai milioni di persone bisognose nella Repubblica democratica del Congo».

4 febbraio 2025