Acs con i cristiani del Pakistan, in ginocchio per le inondazioni

L’appello dei vescovi alla fondazione pontificia: «Migliaia di famiglie circondate dall’acqua. Le persone vivono all’aperto. I bambini, quelli che soffrono di più»

Obiettivo puntato sul Pakistan, per la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs). Dopo le inondazioni monsoniche che hanno devastato gran parte del Paese nelle ultime settimane, infatti, ancora si contano i danni: il bilancio provvisorio è di oltre 1.500 morti, diverse migliaia di feriti e oltre 6 milioni di persone direttamente colpite dagli effetti delle peggiori alluvioni degli ultimi 30 anni.

Maggiormente colpite, rilevano da Acs, le comunità più povere, a cominciare da quella cristiana. Il vescovo Samson Shukardin, della diocesi di Hyderabad, parla di situazione «tragica», informando che sono state gravemente colpite tutte le 19 parrocchie dei 22 distretti della provincia di Sindh. «Migliaia di famiglie sono circondate dall’acqua e migliaia si sono sistemate ai bordi della strada in condizioni subumane – racconta -. Non hanno cibo, né acqua pulita, né ripari, né latrine, né strutture igienico-sanitarie. I bambini sono quelli che soffrono di più. Le persone si ammalano bevendo acqua contaminata e la piaga delle zanzare sta diffondendo la malaria e diverse malattie della pelle nelle comunità colpite dall’alluvione».

Anche l’arcivescovo di Karachi Benny Travas riferisce che «le persone vivono all’aperto, le loro case sono danneggiate, le strade sono state interrotte dalle inondazioni, le catene di approvvigionamento dei prodotti di base sono gravemente colpite e il rischio di epidemie è imminente a causa dell’acqua stagnante e delle previsioni di ulteriori piogge».

Richieste di aiuto, quelle che arrivano dai due presuli, che si uniscono agli appelli lanciati da Papa Francesco per la popolazione Pakistana. In risposta, Acs intende inviare aiuti di emergenza per un valore di 200mila euro per consentire alla diocesi di Hyderabad di fornire assistenza urgente a più di 5mila famiglie. Il sostegno comprende pacchi alimentari per un mese, sussidi in denaro per le famiglie più vulnerabili, unità sanitarie mobili, rifugi temporanei e articoli di base come zanzariere e repellenti contro gli insetti. «Oltre a ciò – dichiarano dalla fondazione -, le chiese e le infrastrutture comunitarie danneggiate devono essere riparate per fornire un tetto alle vittime del disastro. Abbiamo inoltre promesso 30mila euro all’arcidiocesi di Karachi – aggiungono -, al fine di fornire 310 pacchi alimentari e kit per la cucina. Chiunque possa contribuire a questi due progetti di ACS con un’offerta, piccola o grande che sia, donerà speranza a una comunità cattolica prostrata e gravemente sofferente».

23 settembre 2022