Acs: 5mila Messe di ringraziamento per i benefattori

L’iniziativa per la solennità del Sacro Cuore di Gesù, nelle 1.145 diocesi dei 138 Paesi che hanno beneficiato dei progetti sostenuti dalla fondazione pontificia

Una Messa per dire grazie. Anzi, 5mila Messe, nelle 1.145 diocesi dei 138 Paesi che hanno beneficiato dei progetti sostenuti dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), per dire grazie ai benefattori che li hanno resi possibili. È l’iniziativa promossa da Acs in occasione della solennità del Sacro Cuore di Gesù, che si celebra quest’anno l’11 giugno, che vede protagoniste le comunità cristiane perseguitate o discriminate in odio alla fede, oppresse da conflitti o povertà, impegnate a dimostrare la loro gratitudine «in forma organizzata e con periodicità annuale», attraverso le mani dei loro pastori, i quali condividono le sofferenze e rischi che accompagnano la testimonianza nelle nazioni in cui la libertà religiosa dei cristiani viene violata.

«Il modo più bello per ringraziare è la celebrazione della Santa Eucaristia – afferma l’assistente ecclesiastico di Acs Internazionale padre Martin Barta -. Eucaristia infatti significa ringraziamento». Per questo migliaia di sacerdoti, partner dei progetti realizzati in tutto il mondo con il sostegno di Acs e beneficiari della costante generosità dei donatori della fondazione, dimostreranno la loro riconoscenza celebrando contemporaneamente circa 5mila Messe e affidando al Sacro Cuore di Gesù le intenzioni degli oltre 345mila  benefattori della fondazione pontificia.

Proprio ai benefattori si indirizzano le parole di 16 collaboratori di Acs in servizio pastorale in Siria, Iraq, Burkina Faso, Nigeria, Cuba, Egitto, Pakistan, Ucraina, Camerun, Repubblica Democratica del Congo e Ruanda, in rappresentanza degli oltre 40mila ministri di Dio sostenuti ogni anno dalla fondazione pontificia attraverso le offerte per la celebrazione di Messe.  «Ogni giorno – scrivono – Aiuto alla Chiesa che soffre riceve il conforto delle vostre preghiere e le vostre generose donazioni che vengono impiegate per lenire la sofferenza delle comunità cristiane oppresse dalla prova. Senza la vostra carità sarebbe impossibile realizzare tutto questo».

3 giugno 2021