Acli Roma in campo contro lo spreco alimentare

In due anni recuperati 175mila kg di cibo. La cartolina di sensibilizzazione, nella Giornata nazionale del 5 febbraio: “Non c’è tempo da sprecare!”

“Non c’è tempo da sprecare!”: questo lo slogan scelto dalle Acli provinciali di Roma per la Giornata nazionale contro lo spreco alimentare, che si celebra oggi, 5 febbraio, ricordato attraverso una cartolina di sensibilizzazione, accompagnato dall’invito: «Recuperiamo le eccedenze per creare valore sociale, economico e ambientale». Un impegno, quello contro lo spreco delle eccedenze, che l’associazione porta avanti da tempo: solo negli ultimi 2 anni, con il progetto “Il cibo che serve” è stato possibile recuperare 174.630 kg di prodotti alimentari, per lo più nel periodo di lockdown. Nello specifico, informano, «sono stati salvati dallo spreco 85mila kg di pane, 72mila kg di ortaggi e frutta, 15.300 kg di prodotti a lunga scadenza, 330 kg di pesce e 2000 kg di salumi. Tutto questo grazie a una vera e propria rete di solidarietà che ha coinvolto 71 realtà solidali, 160 esercenti donatori e che ha permesso di raggiungere 5mila persone ogni giorno».

Ai nuovi sviluppi del progetto è dedicato l’intervento della presidente Lidia Borzì nel web talk “Stop food waste. One health, one planet”, promosso da Fondazione Enpam con Piazza della Salute, Acli di Roma aps, SprecoZero, Fondazione Fico, Centro Agroalimentare Bologna,  Ipseoa V. Gioberti Trastevere Roma, Lions International, Crescere insieme, in programma per questo pomeriggio, 5 febbraio, dalle 16.30 sulla pagina Facebook e Youtube delle Acli provinciali di Roma. E della buona pratica “Il cibo che serve” si parla anche nel fotolibro “Cibo libera tutti, che lo racconta attraverso le immagini, con uno speciale focus sull’impegno svolto durante il lockdown nel 2020. Dalle raccolte speciali di generi alimentari grazie alla generosità degli esercenti della rete solidale delle Acli di Roma alle campagne di sensibilizzazione volte a promuovere l’importanza di rimanere a casa e rispettare il distanziamento sociale, pubblicate sulla pagina Facebook e Instagram del progetto.

La presidente delle Acli romane Lidia Borzì non ha dubbi: «La sfida contro lo spreco alimentare non ammette perdite di tempo. Per questo abbiamo scelto di rappresentare per questa giornata una clessidra, dentro la quale è racchiuso il futuro del nostro pianeta. Da 6 anni – prosegue – il nostro progetto “Il cibo che serve” ci permette di recuperare cibo ancora buono da mangiare per trasformarlo in una preziosa risorsa, seguendo il principio “aiuta chi aiuta”». Il progetto infatti «chiama in causa tutti i soggetti della sussidiarietà, mettendo insieme pubblico e privato, profit e no profit. Una buona pratica di economia circolare – la definisce Borzì -, per cui il cibo, a un passo dal diventare rifiuto, si trasforma in una risorsa che produce un valore che vale per cinque: ambientale, economico, sociale, educativo e per la salute».

Indiscutibile il ruolo giocato dalla pandemia, che «ha cambiato pesantemente le carte in tavola  – ancora le parole della presidente delle Acli romane -, portandoci a fare i conti con un aumento esponenziale dei bisogni anche tra le fasce di popolazione più insospettabili». Allo stesso tempo «abbiamo sperimentato un consistente aumento nelle donazioni di eccedenze, generate anche a causa dei continui stop and go, da parte degli esercenti della nostra rete solidale, che nonostante le difficoltà non si sono mai tirati indietro e hanno dato vita a una vera e propria gara di solidarietà che ci ha permesso di far arrivare sulle tavole dei bisognosi alimenti preziosi per la salute, come ad esempio il pesce, la frutta e la verdura».

5 febbraio 2021