Accordo Italia – Albania, Acli: «Soluzione di vetrina»

Il presidente Manfredonia commenta l’ok del Senato all’intesa per la creazione di due Cpr in territorio albanese. «Si continua a fare propaganda sulla pelle dei più deboli»

«Il governo e la sua maggioranza hanno ancora una volta rinunciato alla creazione di un sistema di accoglienza diffusa e integrata». Il presidente nazionale delle Acli Emiliano Manfredonia commentato il voto del Senato con cui ieri, 15 febbraio, è stata ratificata in via definitiva l’intesa fra Italia ed Albania per la creazione di due Centri per il rimpatrio in territorio albanese, nei quali sarà possibile accogliere fino a 3mila migranti soccorsi in acque italiane.

Le Acli, si legge nella nota diffusa dall’associazione condividono il parere dell’arcivescovo Gian Carlo Perego, presidente della Commissione Cei per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, che ha parlato di «673 milioni di euro in dieci anni andati in fumo», ricordando come l’Italia sia al 16° posto in Europa nell’accoglienza dei richiedenti asilo rispetto al numero degli abitanti.

«Si preferisce una soluzione di vetrina che è indice dell’incapacità di affrontare quella che non è più da tempo un’emergenza, ma un fenomeno strutturale da governare senza demagogie né isterismi – ha continuato Manfredonia -. Non si può continuare a fare propaganda sulla pelle delle persone, specie di quelle deboli e povere: è ora di agire con serietà e realismo», conclude.

16 febbraio 2024