Accogliere la vita: le tante storie di rinascita

In occasione della Giornata, celebrata il 5 febbraio, le voci dai Cav: un «sostegno prezioso», in caso di gravidanza indesiderata. Ma non mancano le criticità

Gli annali dei Centri di aiuto alla vita di Roma sono pieni di storie di speranza, di testimonianze di donne che hanno cambiato idea sulla soglia della porta dell’ambulatorio dove avrebbero dovuto abortire, di mamme che avevano già firmato i documenti per il parto in anonimato e che sono tornate sui propri passi quando hanno visto il visino del loro bambino. Storie di rinascita che ieri, 5 febbraio, hanno fatto il giro delle piazze romane in occasione della 45ª Giornata nazionale per la vita, promossa dalla Conferenza episcopale italiana e che ogni anno, dal 1979, si celebra nella prima domenica di febbraio.

Le operatrici del Cav Palatino nel 2022 hanno seguito 15 gravidanze di donne che «per motivi vari avevano inizialmente pensato di interrompere la gravidanza. Hanno deciso per la vita quando hanno compreso che non erano sole e che sarebbero state costantemente supportate. Infatti ci occupiamo di mamme con bimbi fino ai 2 anni», dice Vera Albè, responsabile del Centro. Dopo la pandemia è stato registrato «un forte aumento dei bisogni materiali – prosegue -. Un centinaio le mamme che abbiamo sostenuto nell’ultimo anno. Tra loro anche donne ucraine con bambini molto piccoli. Cerchiamo di far fronte a tutte le richieste donando un corredo standard con pannolini, prodotti per l’igiene, vestitini». Il ruolo dei Cav, spiega Albè, «è quello di aiutare le donne a superare un momento in cui tutto sembra negativo», a scommettere sulla vita e a non farsi contagiare da quella che i vescovi nel messaggio per la Giornata definiscono “cultura di morte”».

Nella zona sud di Roma ci sono diversi Cav: al Torrino, a Ostia, ad Acilia e all’Ardeatino. Quest’ultimo è aperto da 11 anni e complessivamente sono state assistite 940 mamme. Sono 860 i bambini nati da donne che non erano certe di voler proseguire la gravidanza. «I Cav offrono alle donne con una gravidanza indesiderata aiuti concreti, immediati e per i primi due anni di età del bambino – rimarca la responsabile Francesca Siena -. Il nostro impegno non viene però divulgato. Non ci è permesso fare informazione nelle scuole, non ci è consentito entrare negli ospedali o in molti consultori, luoghi ai quali si rivolgono molte donne in attesa e indecise sul da farsi e alle quali viene dato solo un modulo per abortire».

Il Cav di Roma Talenti opera sul territorio dal 2013 ed è in controtendenza rispetto agli altri. «Da quando c’è stato il lockdown abbiamo registrato un incredibile calo di richieste di aiuto – spiega la responsabile Chiara Nardi -. Nel 2022 si sono rivolte a noi solo 20 mamme, prima della pandemia erano oltre 100. Un calo che è coinciso con la vendita nelle farmacie della pillola del giorno dopo. In tante, quindi, invece di chiedere aiuto preferiscono risolvere dentro le mura domestiche». Le donne che invece decidono di dare alla luce il loro bambino, nei Cav non ricevono solo aiuto economico ma anche sostegno morale, psicologico e pratico. Per esempio, i volontari affiancano le molte mamme straniere che non parlano italiano a compilare i moduli per l’iscrizione dei bambini alla scuola d’infanzia.

Dal 1985 a Roma è attivo anche il Segretariato sociale per la vita. Ha seguito complessivamente 16.913 casi, 8.779 dei quali a rischio di aborto. Le gravidanze portate a termine sono state 3.881. Oltre a offrire ascolto e supporto economico, aiuta a far comprendere che quello che le donne portano in grembo è un essere vivente. «È importante parlare del bambino concepito, oppure del bambino fin dal concepimento, perché occorre utilizzare un linguaggio concreto – sottolinea la presidente Marina Monacchi -. È un bambino, un figlio, una persona fin dal concepimento. Ed è unico ed irripetibile. È fondamentale far comprendere questo soprattutto oggi che l’aborto ha assunto varie fisionomie. Non c’è solo quello chirurgico, c’è anche quello chimico, quello terapeutico, quello provocato da tanti “contraccettivi” che sono o possono essere abortivi».

6 febbraio 2023