Ac, il Mese della pace tra preghiera e riflessione

Tre laboratori tematici, veglia a San Pio V con l’assistente nazionale Mansueto Bianchi e poi la conclusione con la Carovana dei ragazzi dal Papa: le iniziative dell’Azione cattolica romana fino al 25 gennaio

«Essere discepoli in Cristo rigenera la fraternità, ma solo una continua conversione del cuore evita l’asservimento dell’uomo da parte dell’uomo e tutte quelle forme nuove di schiavitù come il sottosviluppo, la corruzione, le violenze». Così «anche quest’anno, come da tradizione – spiega la presidente diocesana Rosa Calabria – l’Azione cattolica dedica il mese di gennaio al tema della pace con un’attenzione particolare al Messaggio che il Santo Padre rivolge per la celebrazione della Giornata mondiale della pace, il primo gennaio». Per quella del 2015, la seconda vissuta da Papa Francesco, il titolo è «Non più schiavi, ma fratelli»: l’invito è «a costruire relazioni di fraternità nonostante “le molteplicità e le differenze” e a non considerare l’altro un oggetto, un mezzo, ma una creatura a immagine e somiglianza di Dio, per diventare “artefici di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità e saper ridare speranza attraverso i problemi del nostro tempo”».

Un impegno non da poco, per il quale l’associazione mette in campo tutte le sue forze con una serie di appuntamenti: il primo, domenica 11 gennaio nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Trionfale, con Francesco Valerio Tommasi, docente di Filosofia della religione alla Sapienza, e l’assistente Fuci don Roberto Regoli, per un confronto in tre laboratori tematici, tratti dalle sezioni del messaggio del Papa, sulle cause profonde della schiavitù, l’impegno comune per sconfiggerla e la globalizzazione, ma della fraternità e non dell’indifferenza. La veglia del 17 gennaio, presieduta dall’assistente nazionale di Ac, il vescovo Mansueto Bianchi, a San Pio V, sarà la seconda tappa di un percorso che culminerà, il 25 gennaio, con la Carovana della Pace, «un momento pubblico che – sintetizza la presidente – vede marciare ragazzi, giovani e adulti per testimoniare alla città che riconosciamo nell’altro un fratello, chiunque sia, perché è per noi l’immagine di Dio».

«Ci vedremo alle 9 a Castel Sant’Angelo per alcuni momenti di animazione, poi ci metteremo in cammino verso San Pietro con la nostra carovana festosa», anticipa Marco Caporicci, responsabile diocesano dell’Azione cattolica dei ragazzi, «insieme ai ragazzi del catechismo, delle scuole cattoliche e dell’Unitalsi». Due “acierrini” poi incontreranno il Papa nel suo studio e leggeranno un messaggio «che pronunciato da quella finestra diventerà universale». Lo slogan scelto quest’anno per la Carovana è «La pace è la soluzione»: «I ragazzi rifletteranno sulla pace edificabile con tanti atteggiamenti, e porteranno in carovana un salvadanaio, legato all’ambientazione del laboratorio dell’inventore proposto dall’associazione per il 2014, in sinergia con “Dai vita alla pace”, un progetto di solidarietà promosso dal centro nazionale per contribuire all’acquisto della “pompa Volanta”, che servirà nel Burkina Faso per prelevare acqua da pozzi profondi». Lontano o vicino, «i ragazzi avvertono la mancanza di pace, in modo particolare in un momento, quello vissuto dalla città di Roma, dove si fanno i conti con la violenza, la sopraffazione, l’abuso. Gli uomini devono essere liberi perché non ci sia sfruttamento. La strategia vincente che un educatore deve seguire – conclude Caporicci – non è tenere i più piccoli nell’indifferenza, e marciare tutti insieme può essere un buon inizio».

7 gennaio 2015