Abusi sui minori, nasce il centro di ascolto Auribus

Al Claretianum, un “pronto soccorso” per persone vulnerabili, in ascolto delle vittime ma anche degli abusatori, «che possono essere essi stessi vittime»

Nasce a Roma il primo centro di ascolto giuridico-canonico per i casi di abusi e violenza sui minori. Un “pronto soccorso” per le persone vulnerabili con sede presso l’Istituto giuridico Clarettiano (Claretianum) al Gianicolo. Una «nuova sfida per la Chiesa», la definisce il superiore dell’Istituto padre José-Félix Valderrábano. «Seguendo l’indicazione di Papa Francesco – spiega – è stato rilanciato nella Chiesa l’impegno d’impedire gli abusi e di proteggere i minori, di fare giustizia alle vittime. La Chiesa è sensibile al dolore di queste persone e aperta all’ascolto, a chiedere perdono e ad aiutare».

Con questi intenti nasce Auribus, acronimo di “Assistenza universale per religiosi in bisogno di un sostegno”. C’è consapevolezza di come la situazione non sia facile, visto anche l’aumento del numero di denunce che si registra: casi che risalgono a 20/30 anni di distanza, con tante vittime hanno superato timore o vergogna, preso coraggio e iniziano a denunciare il delitto subìto, accusando la Chiesa di silenzio e complicità. «Molte vittime ancora soffrono e allo stesso tempo emergono anche situazioni di non chiara colpevolezza. Ci si chiede, come procedere con giustizia per gli accusati falsamente? Come si può restituire fama e compensare la via crucis subita? La complessità dei casi richiede un’attenzione professionale, medica, psicologica, religiosa e giuridica. È necessario ascoltare le vittime, accogliere, anche gli abusatori che possono essere, essi stessi, vittime di abusi», conclude il superiore.

Il centro d’ascolto Auribus è formato da avvocati, professori, persone consacrate e laici, che hanno messo in campo le l oro competenze. Come l’avvocato Lucia Musso, avvocato del foro civile e avvocato rotale, abilitata al patrocinio presso la Santa Sede e il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, che spiega la prima dimensione del servizio, cioè l’ascolto. «Non a caso il nome Auribus anche in senso etimologico rimanda all’ascoltare. Il nostro approccio s’ispira all’Evangelii Gaudium: bisogna offrire uno sguardo di vicinanza imparando a commuoversi di fronte l’altro». Non sono solo belle parole ma anche un approccio concreto al problema. «Sappiamo che tra le forme normative più recenti in materia di abuso – prosegue Musso -, anche in Vaticano, l’ascolto è qualificato come un diritto delle vittime e dei loro familiari».

Manuel Jesus Arroba Conde, preside dell’Institutum Utriusque Iuris della Pontificia Università Lateranense oltre che vice preside della sede di Madrid del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II e giudice del Tribunale della Nunziatura di Madrid, parla del bisogno di formazione continua e aggiornamento in materia. «Formazione come obiettivo di favorire un cambiamento culturale che metta al centro i più piccoli e vulnerabili, facendo leva sulla corresponsabilità degli operatori rispetto alle scelte della Chiesa». Sulle “denunce facili” motivate da interessi personali mette in guardia infine Carlo Ricci, avvocato del foro civile e avvocato rotale, specializzato nell’ambito del diritto penale. «È necessario porre un freno e creare una barriera a queste attività – afferma -. Di fronte ad azioni irresponsabili ci sono conseguenze».

In ultima analisi Michele Riondino  professore straordinario di Diritto penale canonico e titolare di Diritto della famiglia e dei minori nella Pontificia Università Lateranense, docente incaricato di Canon Law alla Lumsa e direttore del Canon Law Center istituito presso l’Australian Catholic University a Sydney – invita a un’informazione più corretta. «Siamo abituati all’attenzione da parte della stampa sui casi gravissimi e deprecabili di abusi nella Chiesa – sostiene – ma è importante tenere conto dei dati reali». Dati consultabili sul sito del Consiglio europeo, secondo cui «1 bambino su 5 è vittima di violenza sessuale nella maggior parte dei casi all’interno della famiglia».

Per informazioni: www.auribus.it.

16 gennaio 2020