Abiti, adrenalina e sfilate per le donne guarite dal tumore al seno

Al Santo Spirito in Sassia la “Pink parade”: in passerella, “modelle” che hanno vinto la malattia o che ancora la combattono, vestite da Gianfranco Venturi

Di età e città diverse, sono 70 le donne che venerdì sera, 24 maggio, sfileranno sulla passerella adibita per l’occasione nel chiostro del complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia, a due passi da piazza San Pietro. Le modelle per una sera sono tutte pazienti oncologiche operate di cancro al seno, che hanno vinto la malattia o che ancora la combattono con trattamenti chirurgici, chemio e radioterapia. Donne che hanno scelto di trasmettere un messaggio di positività, attraverso i colori degli abiti e l’adrenalina della sfilata intendono trasmettere un messaggio di positività. È questo infatti l’obiettivo di “Pink parade”, l’evento organizzato dalla asl Roma 1 in collaborazione con la onlus “Progettiamo il presente”, nata nel 2015 dalla vitalità di alcune pazienti curate proprio nel Centro di senologia dell’ospedale Santo Spirito.

Tutto il ricavato della serata sarà destinato all’acquisto di caschi refrigeranti, dispositivi utilizzati dalle donne sottoposte a chemioterapia ed efficaci rispetto alla riduzione della caduta dei capelli, laddove nel percorso di cura anche l’aspetto estetico è un fattore importante come rinforzo psicologico. «La serata per la raccolta fondi è un modo per far sentire meno sole le donne malate – spiega Alfonsa Corradi, coordinatrice di “Progettiamo il presente” -. È fondamentale riconoscersi parte di un gruppo e comprendere che, se preso in tempo, il cancro della mammella è curabile e la guarigione è possibile». Per questo un altro obiettivo importante è «diffondere anche con iniziative come la sfilata la cultura della prevenzione, avvicinando le donne allo screening mammografico». E per Corradi «è bello che al centro ci siano le donne, malate o guarite dopo un percorso di cura, per far capire come la malattia non limita e che la vita è bella sempre perché conta non quanto ma come la si vive».

È proprio «far sentire protagoniste e belle queste donne» la missione dello stilista Gianfranco Venturi che ha realizzato gli abiti e i kaftani dalle stampe etniche che verranno portati in passerella. «Da più di dieci anni – racconta – mi impegno in queste iniziative di solidarietà; la prima volta, nel 2007, fui coinvolto nella realizzazione di un calendario da parte di una ragazza, ancora malata e in cura, di Trevignano Romano, dove vivo e lavoro». Tre anni dopo Venturi organizza la prima sfilata e dà inizio a questo speciale progetto di moda, «con il solo obiettivo di portare sulla passerella queste donne così forti e piene di voglia di vivere – spiega -, per aiutarle a ritrovare fiducia nella loro femminilità durante, dopo e nonostante la malattia: sono tutte donne in rinascita».

Tra loro c’è Mara, 50 anni, che nel 2006, «esattamente a 10 anni dal mio matrimonio», ha scoperto di avere un carcinoma al seno. «Quello che sembrava un piccolo nodulo – ricorda – una volta in sala operatoria si rivelò qualcosa di ben più grave e così nel giro di 5 giorni venni operata due volte» e per i cinque anni seguenti «ho poi dovuto sottopormi a cure chemioterapiche per via orale». Qualche mese dopo la fine dei trattamenti, con la guarigione è arrivata anche la sorpresa più bella: Mara, già mamma di due bambini, ha scoperto di essere incinta di Cecilia, «il mio grande dono del Cielo».

17 maggio 2019