A Verderocca il nuovo “Spazio incontro” dell’Anver

La sede di via del Forte Tiburtino inaugurata il 21 ottobre. La presidente Vanzetto: «Spazio neutro aperto a tutti». Il cardinale Feroci: «Sia luogo di accoglienza e inclusione»

L’Anver, cooperativa socio-sanitaria ed educativa, compie 30 anni e per celebrare un cammino contraddistinto dall’attenzione e dall’accoglienza si regala uno “Spazio incontro”, un luogo dove incontrare, ascoltare, offrire sostegno a chiunque. I nuovi locali dell’Anver, acronimo di Animazione Verderocca, sono stati inaugurati nel pomeriggio di venerdì 21 ottobre in via del Forte Tiburtino. La onlus è nata il 19 maggio del 1993 a Verderocca, nel quartiere Collatino, con il sostegno dell’allora vescovo di settore Salvatore Boccaccio e di don Andrea Santoro, il sacerdote romano fidei donum ucciso il 5 febbraio 2006 a Trabzon, in Turchia. All’epoca era il parroco del quartiere, fondatore della parrocchia Gesù di Nazareth. Casualità vuole che gli stessi locali furono negati a don Andrea per celebrare l’Eucarestia quando nel giugno 1981 arrivò nel quartiere, ancora sprovvisto di una chiesa.

In questi 30 anni, di strada ne è stata fatta tanta: dalla cooperativa è nato un ambulatorio polispecialistico che si occupa della salute della persona nella sua globalità grazie a uno staff operativo composto da oltre venti professionisti. Ora la nuova realtà di “Spazio incontro”, nata anche grazie alla sinergia tra i soci della cooperativa, i rappresentanti degli Scout, dell’Associazione don Andrea Santoro e alcuni parrocchiani. L’obiettivo è quello di «proporre un modello di cura che possa dare accoglienza e far sentire la vicinanza senza pregiudizi e preconcetti, creando un luogo neutro aperto a tutti e in modo particolare a chi per diversi motivi non frequenta la parrocchia», ha spiegato Mariacristina Vanzetto, presidente della cooperativa. Nel quartiere mancava un luogo che non fosse prettamente sanitario o ecclesiale, dove poter incontrare le persone e promuovere un cammino di crescita partendo «dall’ascolto, dalla comprensione, dallo stare insieme», per favorire la nascita di nuove amicizie. L’intento è quello di «partire dalle situazioni di ognuno, dalle loro paure e dai loro disagi per parlarne insieme e individualmente e creare relazioni positive che facciano crescere il desiderio dell’incontro», ha aggiunto Vanzetto.

Un primo gruppo, che fa da apripista alla nuova attività dell’Anver, si è creato da qualche mese. È formato da una decina di donne over 65 ed è stato ribattezzato “Motivi per essere felici”. «Si riunisce ogni 15 giorni – ha detto la psicologa Elisa Allegetti -. Sono già stati affrontati vari temi tutti proposti dalle signore del gruppo». Barbara, una delle iscritte, si dice «felice» di avere uno spazio dove potersi confrontare o dove poter tessere nuove relazioni. Il cardinale Enrico Feroci, ricordando che nel Vangelo «è l’incontro che porta alla salvezza», ha augurato ai responsabili che “Spazio incontro” possa essere «luogo di accoglienza e inclusione in cui poter dire “venite e vedete”, senza voler imporre nulla a nessuno».

Maddalena Santoro, sorella di don Andrea, pedagogista e teologa, ricorda che il sacerdote «gradì molto l’iniziativa. Lui era attivo nel sociale e ci teneva che persone preparate si mettessero a disposizione della comunità, spesso lavorando in maniera integrata, per affrontare qualsiasi bisogno della persona a 360 gradi». Il nuovo “Spazio incontro” può «rafforzare ulteriormente il legame con il territorio dove sta emergendo l’esigenza delle persone di unirsi in piccoli gruppi per migliorare il quartiere», ha detto infine don Giuseppe Russo, parroco di Gesù di Nazareth.

24 ottobre 2022