A Torpignattara il “cantar notturno” delle donne in tutte le lingue

Non è un coro multietnico, ma sogna di diventarlo: il gruppo è nato all’indomani dell’uiccisione del giovane Pakistano Shazad. Obiettivo: vincere insieme la paura della notte, affrontandola con torce e con canti

Si chiama “Vicine vicine” il “cerchio di donne” che si è formato a Torpignattara dopo la morte di Shazad, il giovane pakistano, noto a molti abitanti del quartiere, ucciso da un diciassettenne romano lo scorso settembre. E’ un cerchio che si stringe intorno a un quartiere e alle sue complessità, per ridare un senso di comunità e di vicinanza a tutti coloro che, stranieri o italiani che siano, si sentono parte del territorio. Sabato 22 le donne “vicine vicine” riempiranno le strade del quartiere con le loro voci: non le voci della protesta, gridate al megafono, ma quelle dei canti di diverse culture e tradizioni, che hanno studiato e imparato insieme in poche settimane, cimentandosi con lingue sconosciute, per illuminare con le loro torce il buio della notte, che a molte di loro fa paura, in un quartiere sempre più pericoloso: «Una passeggiata notturna cantata – si legge sul volantino dell’iniziativa, scritto in italiano, in arabo e in bengalese – che attraverserà il quartiere in modo pacifico e festoso. Le strade e i luoghi che sono spesso abbandonati dai servizi e dalle istituzioni saranno illuminati dalle nostre torce e scaldati con le nostre voci».

A raccontare la nascita del gruppo e l’idea di questo “Cantar notturno” è Alessandra, dell’associazione Asinitas, che nel quartiere è presente già da anni, con una scuola d’italiano e altre attività aggregative presso il centro interculturale Miguelim di via Policastro. «Il 13 ottobre, pochi giorni dopo l’uccisione del ragazzo pakistano, abbiamo convocato tutte le donne con cui negli anni eravamo rimaste in contatto: donne, sì, perché soprattutto a loro noi ci rivolgiamo, ritenendole risorse preziose nell’abbassare conflitti e tensioni sociali che spesso emergono in un quartiere come questo, dove la potenzialità della convivenza multietnica si accompagna al disagio socio-economico che attanaglia italiani e stranieri. Quel lunedì 13 ottobre eravamo una quarantina, per lo più italiane: ci siamo riunite in cerchio e abbiamo iniziato a discutere di quello che era accaduto, del trauma che il quartiere aveva subito, ma anche delle esperienze personali di ciascuno. C’era tanta paura tra di noi: chi ha scelto di vivere qui lo fa anche per la possibilità che questo quartiere offre di incidere, di essere attivi e cambiare le cose. Ma se il prezzo da pagare diventa troppo alto, come quando vedi morire di botte un ragazzo per strada, allora molti sono tentati di fuggire. E per prevenire questa tentazione, abbiamo deciso di affrontare il problema insieme».

Ci sono voluti altri due o tre incontri, prima che l’idea della prima iniziativa prendesse forma. «Nel frattempo – racconta Alessandra – siamo riuscite a coinvolgere anche tante donne straniere della scuola d’italiano. Abbiamo individuato la paura della notte come uno dei problemi maggiormente condivisi: così, abbiamo messo insieme questa paura e l’intercultura… Ed è nata l’idea di questa passeggiata notturna cantata in diverse lingue. Ci siamo date un nome, Vicine vicine” e abbiamo iniziato a cantare, semplicemente, grazie al prezioso aiuto della nostra maestra bengalese, Suhmita Sultana. Il nostro sogno è diventare il oro multietnico della Marranella. Alla nostra prima ‘uscita’, dopodomani, canteremo in italiano, in bangla e forse in cinese. Sabato scorso eravamo più di 50 a cantare, parlare e mangiare insieme, fino alle 10 di sera: c’era un clima bellissimo, che sabato sera porteremo nelle strade del quartiere e in quegli stessi angoli che ci fanno paura, illuminandoli con le nostre torce, accompagnate dai nostri bambini e sventolando  fazzoletti bianchi in segno di quella pacifica convivenza che sogniamo di costruire».

L’appuntamento è per tutti, bambini compresi, alle 17 presso il Centro interculturale Miguelim di Asinitas (via Policastro, 45). Dopo le prove dei canti e una merenda condivisa, il coro si riverserà, alle 19, sulle strade del quartiere, in un percorso che terminerà sotto gli archi dell’acquedotto Alessandrino, dopo aver attraversato le principali strade di Tor Pignattara.

 

21 novembre 2014