A Santa Maria Maggiore la preghiera per il Sinodo

Ogni giorno alle 18 la Messa celebrata da uno dei Padri dell’assise davanti alle reliquie di Teresa di Liseux, dei suoi genitori, i beati Luigi e Zelia Martin, e dei beati coniugi romani Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi. Alle 16.45 i vespri, seguiti dalla preghiera del rosario

«Siamo qui per pregare per le intenzioni del Sinodo, perché lo Spirito Santo illumini i lavori dell’assemblea e aiuti l’istituzione famiglia a compiere il disegno di Dio: che sia per la società e la Chiesa una realtà fondamentale». Con queste parole l’arcivescovo di Poznan, Stanislaw Gadecki, presidente della Conferenza episcopale polacca, ha introdotto giovedì scorso la celebrazione eucaristica nella basilica di Santa Maria Maggiore. Uno dei momenti di preghiera comunitaria, preceduta dai vespri e dalla recita del rosario, con i quali la diocesi di Roma ha deciso di accompagnare il Sinodo straordinario dei vescovi per la famiglia in corso in Vaticano e rispondere così alla richiesta di intercessione da parte di Papa Francesco. Sotto lo sguardo materno dell’immagine di Maria Salus Populi Romani, tanto cara al Santo Padre, ogni giorno, per tutta la durata dell’assise (che si concluderà il 19 ottobre), la preghiera eucaristica viene guidata da un padre sinodale. Giovedì, appunto, a presiedere era il presule polacco e a concelebrare con lui il religioso carmelitano padre Agostino Agostini. «La famiglia umana – ha sottolineato quest’ultimo nell’omelia – vive nella grazia della Santissima Trinità e per conservarsi unita, ed essere come Dio la vuole, deve pregare unita. È il capolavoro di Dio, ma il nemico ha cercato di rovinarla», trasformandola in una “babele”. Oggi le famiglie affrontano numerose difficoltà: in gran parte per ragioni economiche ma, a volte, anche per mancanza di amore tra i coniugi. Ecco dunque che Papa Francesco ha indetto un’assemblea straordinaria, per un confronto sincero su «Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione» in vista del Sinodo ordinario del prossimo anno, nel quale si raccoglieranno i risultati di questa riflessione.

«Dobbiamo chiedere la grazia di Dio nella nostra vita – ha proseguito padre Agostino – perché Dio ha bisogno della nostra collaborazione per poterci aiutare» e ci domanda di lasciare perdere i nostri progetti e di «metterci a sua disposizione, come un foglio bianco di fronte alla sua volontà». In quest’ottica, ha concluso il religioso, «le colonne delle nostre famiglie sono la preghiera, la fiducia nella provvidenza di Dio e il perdono reciproco» di cui fare quotidiana esperienza tra marito e moglie e con i figli. Nella cappella barocca di Santa Maria Maggiore, i fedeli accorsi per invocare la benedizione della Madonna sui lavori del Sinodo e sulle proprie famiglie sono numerosi. Sono per lo più adulti e anziani, di diverse etnie, e turisti che ogni tanto si affacciano chiedendosi cosa stia accadendo di particolare. I banchi sono pieni e le persone anche in piedi. Tutti, prima di prendere posto, si inginocchiano e sostano davanti alle reliquie di santa Teresa del Bambino Gesù e dei suoi genitori, i beati Luigi e Zelia Martin, e dei beati coniugi romani Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi. Testimonianze luminose di come la famiglia sia chiamata ad essere luogo di santificazione e il matrimonio una vocazione alla santità dei coniugi. La preghiera è intensa e la commozione si legge sui volti di alcune persone in orante raccoglimento dinanzi alle reliquie di questi modelli della fede, che Papa Francesco ha voluto offrire alla venerazione dei fedeli nella cappella della basilica fino alla fine del Sinodo. La celebrazione eucaristica delle 18 è culmine di una preghiera che comincia con i vespri alle 16.45 e prosegue con la recita del rosario meditato alle 17.15. Fino a sabato 18 ottobre, le registrazioni del rosario recitato nella cappella della basilica verranno trasmesse su Tv2000 alle ore 20.

13 ottobre 2014