A Santa Maria degli Angeli la Festa delle comunità etniche

La Messa con il vescovo ghanese Buckle e il cardinale Turkson per la celebrazione, svolta nelle prefetture. «Rappresentiamo il mondo intero ma l’unità della fede ci rende “uno”»

Abiti tradizionali, musiche ritmate, lingue diverse e bandiere dai differenti colori ma un unico obiettivo: pregare insieme. Ieri mattina, 21 maggio, solennità dell’Ascensione, la basilica di Santa Maria degli Angeli e dei martiri, a piazza della Repubblica, ha accolto per la Messa delle 10.30 i rappresentanti delle comunità etniche che afferiscono alla IV prefettura della diocesi: latino-americana, capoverdiana, venezuelana, rumena di rito latino e ghanese. L’occasione: la celebrazione presieduta dal vescovo ghanese Charles Buckle, in questi giorni a Roma in visita ad limina con altri 19 presuli del Paese africano occidentale, accolti da Papa Francesco e dal cardinale ghanese Peter Turkson, cancelliere della Pontificia Accademia delle scienze e della Pontificia Accademia delle scienze sociali, anch’egli presente a Santa Maria degli Angeli.

Ma «questa Messa si inserisce pure nel contesto della Festa dei popoli che oggi viene celebrata a livello diocesano in tutte le prefetture e dice l’unità nella diversità – ha sottolineato all’inizio della celebrazione don Pietro Guerini, parroco di Santa Maria degli Angeli e direttore dell’Ufficio Migrantes del Vicariato -. Qui in questa chiesa oggi vediamo rappresentato il mondo intero ma l’unità della fede ci rende graniticamente “uno”». Anche il vescovo Buckle, nella sua omelia, ha messo in luce che «noi oggi siamo qui come una famiglia di credenti, cristiani da tutte le nazioni del mondo, grazie al dono dello Spirito Santo promesso da Gesù e inviato dal Padre ai discepoli», dei quali siamo chiamati, come battezzati, a «raccogliere l’eredità per completare la missione di evangelizzazione dei popoli» perché «ora è il nostro turno di continuare a testimoniare, ovunque ci troviamo». Ancora, l’invocazione del presule allo Spirito Santo perché «ci ricolmi del fuoco della sapienza e della rivelazione» e l’invito a gioire «nella fede cristiana» e per il dono del Paraclito, «che ha fatto anche di noi dei testimoni di Gesù».

L’importanza di testimoniare «la bellezza dell’unione e dello stare insieme» l’ha evidenziata al termine della Messa – i cui diversi momenti di preghiera e i canti sono stati affidati alle varie comunità etniche e presentati con le loro lingue e secondo le loro tradizioni – Teresa, della comunità rumena di rito latino, che afferisce alla basilica parrocchiale di San Vitale, su via Nazionale. «Quando stamattina siamo arrivati qui con la nostra bandiera – ha raccontato -, una anziana parrocchiana mi ha chiesto spiegazioni, dicendomi che questa era la “sua” chiesa» ma una volta compreso che cosa sia «la Festa dei popoli e quanto siano belle queste occasioni di scambio e di incontro, ci ha accolti perché siamo vari e diversi ma fratelli». Anche per Andreina e Luana, della comunità venezuelana che fa capo alla chiesa di Santa Maria ai Monti, in Italia da 18 anni, «è stata una celebrazione stupenda e importante perché crea ponti tra le comunità straniere e i romani» e dopo le limitazioni imposte dalla pandemia «è bello ritrovare finalmente più contatto per conoscere così sempre meglio le altre culture». Convinta dell’utilità di momenti aggregativi come la Festa dei popoli anche suor Elena, della comunità capoverdiana: «È una vera esperienza di comunione tra noi stranieri a Roma – ha detto – perché normalmente noi emigrati siamo sparsi nella città mentre questo è un momento in cui ci possiamo ritrovare per celebrare e pregare insieme».

Per la comunità capoverdiana, in particolare, è stato doppiamente un giorno di festa «perché quest’anno ricorrono il 60° anniversario da quando i primi capoverdiani sono venuti in Italia e il Giubileo per i 50 anni dalla fondazione della nostra comunità e inoltre sono trascorsi i primi 10 anni da quando abbiamo la nostra cappellania qui a Roma», come ha spiegato suor Emy. Hanno invece in qualche modo fatto gli onori di casa i rappresentanti della comunità latino-americana perché «noi ogni domenica celebriamo proprio qui a Santa Maria degli Angeli la Messa in spagnolo alle 17», ha detto Flora.

22 maggio 2023