A San Romano il funerale di Anna, morta in strada a febbraio

Le esequie presiedute dal cardinale Krajewski, elemosiniere del Papa. La donna, senza fissa dimora, deceduta per il freddo. «Oggi siamo noi la sua famiglia»

Tre mazzi di fiori sulle tonalità del rosa sopra il suo feretro. L’abbraccio del mosaico che riveste l’altare e rappresenta Cristo che vince la morte e le note del canto “Madonna nera”, la Vergine di Czestochowa, in ricordo delle sue origini polacche. Così questa mattina, 17 ottobre, è stata accolta dalla comunità di San Romano Martire, nel quartiere Pietralata, Anna, la senza fissa dimora morta lo scorso inverno per il freddo alla stazione Tiburtina. «In Italia da soli 5 anni, Anna, originaria del Sud della Polonia, è morta a 63 anni sola, il lontano 13 febbraio, senza una famiglia dalla quale tornare – ha detto il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, nella sua omelia -, ma oggi siamo noi la sua famiglia».

Funerali donna senza dimora, KrajewskiIn particolare, il porporato polacco ha sottolineato come «la Parola di Dio di oggi può parlare per Anna, dando voce proprio a lei che poco e male sapeva esprimersi nella lingua italiana». Citando il salmo 129, Krajewski ha fatto notare come «il responsorio racchiude il senso della sua vita e della sua morte: “Con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione”» e quanto «il monito di Gesù riferito da Luca nel brano del Vangelo richiami ciascuno di noi a una fede autentica, che non è fatta solo di regole e precetti ma dell’ascolto del grido degli uomini».

Tra i parrocchiani presenti c’erano anche alcuni dei volontari che «ogni mercoledì e venerdì prestano servizio alla stazione Tiburtina per portare un pasto caldo ai senza fissa dimora ma, più di tutto, per creare con loro un legame e instaurare un dialogo, al di là dei limiti imposti dalla lingua», spiega don Marco Fibbi, l’ex parroco che ha guidato la comunità di Pietralata fino allo scorso 1° settembre, accompagnando spesso il gruppo dei volontari. Oggi il testimone è passato al nuovo parroco don Julio Lavin, che si dice «molto felice di avere trovato in questa comunità questa sensibilità speciale e tanta attenzione alla carità per l’umanità ferita», che si esprime «non soltanto nei due giorni stabiliti ma anche ogni volta che i forni o le pasticcerie della zona destinano alla parrocchia il sovrappiù prodotto e avanzato nella giornata».

Funerali donna senza dimora, san romanoNon sono solo i parrocchiani ad assistere settimanalmente gli oltre 80 senza fissa dimora che gravitano nella zona della stazione ferroviaria. «Ogni giorno della settimana vede operativo un gruppo – dice Guglielmo, volontario della Comunità di Sant’Egidio che è presente con il suo servizio la sera del martedì -. Nel fine settimana, il sabato è “coperto” dai giovani del quartiere tiburtino mentre la domenica ci sono i volontari di Centocelle; infine il giovedì quelli dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, spesso accompagnati dai seminaristi che prestano servizio all’Elemosineria vaticana e ai quali si è aggregato più volte lo stesso cardinale Krajewski».

Guglielmo riferisce anche «le poche cose che sappiamo di Anna», il cui funerale è stato celebrato solo oggi, più di 8 mesi dopo la sua morte, «perché attraverso l’ambasciata si è cercato prima di rintracciare eventuali familiari che però non ci sono più». Della donna morta «per le complicanze di una brutta polmonite causata dal freddo invernale», Guglielmo ricorda «il sorriso che ci destinava ogni volta che ci vedeva arrivare, la mitezza, nonostante gli evidenti problemi psichici di cui soffriva, e la devozione: ci aveva fatto capire, seppure nella sua lingua, che aveva una grande fede e spesso l’abbiamo vista pregare e farsi il segno della croce».

17 ottobre 2019