A San Pancrazio la mostra su Giovanni Paolo II e Solidarnosc

L’esposizione fotografica a 100 anni dalla nascita del Papa polacco e a 40 da quella del sindacato, inaugurata dal concerto di Natale di “Polonia nel cuore”

La gioia del Natale è molto sentita nella tradizione polacca; quest’anno ai canti tipici dell’Avvento si è voluto unire uno speciale festeggiamento per i 100 anni dalla nascita di Karol Wojtyla a cui è stato appena dedicato un evento e mostra fotografica nella basilica di San Pancrazio: “San Giovanni Paolo II padre spirituale del sindacato Solidarnosc”. Proprio quest’anno infatti ricorrono i 40 anni dalla nascita di questa organizzazione che ebbe un’impronta decisiva nel segnare la fine del comunismo in Europa, ancorandosi agli ideali della dottrina sociale della chiesa. Un vincolo, quello tra Giovanni Paolo II e il sindacato, che ha segnato il nostro tempo, ripercorso nelle istantanee esposte nella basilica, che hanno caratterizzato il pontificato e la vita del Papa “Santo subito”.

Tra gli autori dei testi della mostra, monsignor Slawomir Oder, già postulatore del processo di canonizzazione di Giovanni Paolo II, e Marian Krzaklewski, presidente del sindacato NSZZ Solidarnosc negli anni 1991-2002. Come racconta Oder, una volta a Giovanni Paolo II è stata rivolta una domanda: cosa farà la chiesa dopo il crollo del comunismo? La sua risposta è stata  immediata: «Continuerà ad evangelizzare!». Il santo pontefice, commenta il postulatore, «rispettava ogni persona umana perché in ogni persona vedeva l’immagine di Dio. Per questo si può dire che la paternità di Wojtyla nei confronti dei sindacati nati nei cantieri di Danzica costituisce l’eredità impegnativa e costantemente stimolante a promuovere una politica e un’azione sociale che hanno al centro l’uomo come depositario del mandato di realizzare il bene comune e costruire la civiltà dell’amore».

L’evento è stato organizzato dalla Fondazione dei progetti educativi di Varsavia in collaborazione con con l’associazione culturale Italo polacca “Totuus Tuus”, nata per la promozione del messaggio di san Giovanni Paolo II. E proprio perché, come diceva Papa Wojtyla, «la ricchezza teologica del Natale è racchiusa nelle canzoni natalizie»,  non potevano mancare prima dell’inaugurazione della mostra i canti del tradizionale concerto natalizio dei Polacchi residenti a Roma ideato dall’organizzazione “Polonia nel cuore” e promosso dalle ambasciate della Repubblica di Polonia presso l’Italia e presso la Santa Sede, dalla Fondazione di Giovanni Paolo II e dalla chiesa di San Stanislao, parrocchia nazionale dei polacchi a Roma.

Il tempo dell’Avvento in Polonia è vissuto da tutti molto intensamente grazie alle tradizioni trasmesse di generazione in generazione e portate avanti anche fuori dai confini nazionali per chi abbia dovuto lasciare la propria patria. Come la cena della Vigilia, la sera del 24 dicembre che prevede rigorosamente che vengano preparate dodici pietanze e che nessuno debba rimanere solo: per questo a tavola si lascia sempre un posto libero, che potrà essere occupato da chiunque busserà alla porta, in questa notte santa. Al centro del tavolo, viene posto sul fieno Gesù Bambino e infine non può mancare l’oplatek, il pane natalizio polacco, l’ostia non consacrata da condividere con i propri cari. Un elemento imprescindibile del Natale in Polonia ma anche in Italia per tutti i polacchi che ci vivono e ogni anno si incontrano nel tradizionale raduno dove si spezza l’oplatek e si prega cantando insieme. La chiesa, anche in questo tempo di Covid, resta luogo di condivisione dove si spezza il pane e si tramandano valori.

21 dicembre 2020