A San Giuseppe dei Falegnami la benedizione dei papà

L’iniziativa del rettore, il vescovo Daniele Libanori: il 19 marzo alle 18, nella liturgia della Parola presieduta dal cardinale titolare Francesco Coccopalmerio

Una benedizione per i papà nel giorno della loro festa. È l’iniziativa del rettore di San Giuseppe dei Falegnami, il vescovo ausiliare Daniele Libanori, gesuita. Martedì 19 marzo, festa liturgica del santo, alle 18, il cardinale Francesco Coccopalmerio, titolare della chiesa, presiederà una liturgia della Parola con l’invocazione a san Giuseppe e con questa benedizione speciale. Sarà l’occasione per poter ammirare la chiesa ai piedi del Campidoglio, sopra al Carcere Mamertino, chiusa dopo il crollo del tetto il 30 agosto 2018 e riaperta al pubblico soltanto nel periodo delle feste natalizie.

A inaugurare la parziale riapertura era stata la visita del cardinale vicario Angelo De Donatis, che aveva ringraziato tutti coloro che avevano collaborato per renderla possibile. «Attualmente – spiega Libanori – la chiesa è posta in sicurezza, al posto dell’altare è stato collocato il presepe ligneo», realizzato nei primi anni del XVII secolo da Giovan Battista Montani e collocato originariamente nel lacunare centrale del soffitto crollato.  «Ciò che è possibile vedere – osserva il vescovo – mantiene tutto il suo splendore e abbiamo pensato di riaprirla in occasione di una festività così cara ai romani».

Il crollo avvenne senza conseguenze per le persone visto che l’edificio di culto era chiuso. Nei giorni successivi erano state recuperate le opere d’arte della chiesa, poi custodite nel Palazzo Lateranense, dai dipinti del XVII secolo “La Natività” di Carlo Maratta e “Lo sposalizio di Maria Vergine” di Orazio Bianchi a diverse suppellettili ecclesiastiche tra cui quattro preziosi busti reliquiari. «Ci conforta – aveva detto Libanori in occasione della parziale riapertura natalizia – il fatto che sia stata recuperata la quasi totalità delle sculture lignee che ornavano il bellissimo soffitto e la metà delle cornici che separavano i lacunari».

Le origini della chiesa si legano all’Arciconfraternita dei Falegnami, che decise nel 1597 di dedicare un edificio di culto al suo patrono san Giuseppe. Le guide di Roma del Seicento e del Settecento riferiscono che l’architetto della nuova fabbrica fu Giacomo Della Porta, ma in realtà il disegno conservato al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi a Firenze è da attribuire a Montani, architetto e intagliatore milanese. La chiesa fu consacrata l’11 novembre del 1663, come testimoniano i documenti d’archivio e una lapide collocata nella sacrestia. Alla fine dell’800 la chiesa fu interessata da alcuni restauri.

13 marzo 2019