A San Giovanni l’ordinazione di 11 nuovi sacerdoti

Domenica 8 maggio alle 10 la Messa con De Donatis. Tre storie dei futuri preti: Luca e gli incontri del Minore, Emanuele e la sua «vocazione matura», Mattia e l’importanza della Gmg di Madrid

È in programma per domenica 8 maggio, nella basilica di San Giovanni in Laterano, alle 10, la Messa durante la quale undici diaconi saranno ordinati sacerdoti. A presiederla sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis; tra i concelebranti i rettori dei seminari diocesani e i parroci delle comunità dove i futuri sacerdoti stanno già prestando il loro servizio pastorale. Verranno ordinati Emanuele Gargiulo, Luca Santacroce, Mattia Mirandola, Matteo Nistri, Gabriele Tomarelli, Ottavio Fiorentino, Alessio Bernesco, Fabio José Da Silva, Clebison Faustino Da Silva, Alexander Chukwuebuka Okoye e Matteo Francesco Ciuffreda. Don Okoye sarà incardinato in Africa, mentre don Ciuffreda è un missionario del Preziosissimo Sangue. La celebrazione sarà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

«Devo ancora realizzare esattamente quello che sta per accadere», ammette Luca Santacroce, 27 anni, romano, che si è formato al Pontificio Seminario Romano Maggiore e, prima ancora, al Pontificio Seminario Romano Minore. «Fin da bambino desideravo diventare sacerdote – racconta -. Era la risposta che davo sempre quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande, pur non capendo bene in realtà cosa significasse essere sacerdote. A un certo punto poi ho accantonato questo desiderio e ho iniziato a pensare che mi sarei dedicato a coltivare la terra, in Abruzzo. Ma poi, verso i 12 anni, ho capito che invece volevo davvero essere prete». Così, aiutato dal suo parroco di San Girolamo a Corviale, ha iniziato a frequentare alcuni incontri vocazionali al Seminario Minore, dove infine è entrato e ha trascorso tre anni. «Alla fine del mio terzo anno al Maggiore sono uscito per un po’ di tempo – ricorda – ma sono rientrato e ho continuato il mio percorso. Volevo capire alcune cose. Sono molto contento di essere ordinato da “don Angelo”, che personalmente mi conosce da sei anni, ed è come un padre per me».

Emozionato pure Emanuele Gargiulo, 34 anni, che ha studiato nell’istituto formativo di piazza San Giovanni in Laterano e ha sempre frequentato la parrocchia di Sant’Ippolito. «La mia è una vocazione matura: prima di entrare al Seminario Maggiore ho lavorato per nove anni in uno studio privato», racconta. «Ho capito quale fosse la mia strada durante la Giornata mondiale della gioventù di Madrid», confessa Mattia Nistri, 28 anni, una fede cresciuta nella parrocchia di Santa Giovanna Antida Tohuret e poi al Redemptoris Mater. «Avevo 18 anni quando sono entrato in seminario – ricorda -, subito dopo le scuole superiori». Fondamentale «l’esperienza missionaria in Sudafrica – spiega -, dove ho potuto vivere a contatto con gente povera e segnata dalle sofferenze, e ho scoperto che davvero Cristo può risanare ferite profonde nell’anima delle persone».

4 maggio 2022