A San Giovanni la musica di Natale, «per chi vive nell’oppressione»

Nella domenica della gioia, la basilica ha ospitato il concerto del Coro della diocesi di Roma e dell'orchestra Fideles et Amati diretti da Frisina

«Chi canta prega due volte», diceva sant’Agostino. Ieri sera, 16 dicembre, terza domenica di Avvento, la  domenica della gioia, musica, canti e preghiere si sono fusi in un’unica lode a Dio per il tradizionale concerto di Natale del Coro della diocesi di Roma e dell’orchestra “Fideles et Amati”, diretti da monsignor Marco Frisina. La diocesi si è fermata per vivere un momento di «bellezza e contemplazione» in attesa della nascita di Gesù e per «pregustare la gioia della sua venuta in mezzo agli uomini», ha affermato il cardinale vicario Angelo De Donatis.

Giunto alla XXXIV edizione, si conferma un momento molto atteso dai romani. La cattedrale di Roma, Madre di tutte le Chiese del mondo, era gremita di religiosi e fedeli di tutte le età. Hanno assaporato la melodia dei classici canti natalizi come “Adeste fideles” e “Tu scendi dalle stelle”; hanno accompagnato con il battito delle mani “Feliz Navidad”; si sono commossi sulle note di “Adorazione di Maria nel presepe” composto da monsignor Frisina, il quale ha immaginato di essere nel presepe in un momento di adorazione della Vergine nei confronti di suo figlio. Diciannove i brani eseguiti in due ore di concerto, aperto da “Vieni, Signore, non tardare”, un canto drammatico ma allo stesso tempo carico di fiducia e speranza. L’esibizione quest’anno è stata dedicata «a tutti coloro che vivono nelle tenebre, nella tristezza, nell’oppressione e nelle guerre – ha detto Frisina -. Vivono in quel buio fatto di povertà, di miseria e di violenza. Il Signore viene per tutti».

Durante le prove il coro ha intonato a sorpresa “Tanti auguri a te” dedicato a don Marco che proprio ieri festeggiava il compleanno. Grande emozione serpeggiava tra coristi e orchestranti. Irene, soprano, ha partecipato all’evento per la quinta volta, con gli stessi sentimenti di cinque anni fa. «Questo è un momento molto atteso per il quale ci prepariamo tanto – ha spiegato -. In questi anni si è instaurato tra noi un clima familiare». La XXXIV edizione è stata anticipata dal ritiro di Avvento con una catechesi del cardinale De Donatis, la visita alla cappella del Sancta Sanctorum e la Messa nel complesso della Scala Santa. La giornata è stata dedicata anche all’accoglienza dei nuovi coristi. «Il ritiro si è svolto sabato – prosegue Irene -, per la prima volta proprio alla vigilia del concerto che viviamo quindi con una spiritualità intensa». Per Silvia, violinista dell’orchestra “Fidelis et amati”, quasi una propaggine del coro della diocesi, questo è il sesto concerto. «C’è sempre tanta emozione – ha dichiarato -. La musica è il linguaggio di Dio, è lo strumento a nostra disposizione per evangelizzare con gioia». Tra i presenti anche il segretario generale del Vicariato Gianrico Ruzza, il vescovo Paolo Ricciardi, delegato diocesano per la pastorale sanitaria, numerosi sacerdoti e religiose.

17 dicembre 2018