A San Giovanni la Festa dei Cresimandi

Un pomeriggio tra giochi, musica e catechesi. Al centro, il tema dell’amicizia. Padre Botta: «Per conoscere qualcuno, occorre essere grati che ci sia»

Un pomeriggio tra giochi, musica e catechesi. Al centro, il tema dell’amicizia, con Gesù e con gli altri. Padre Botta: «Per conoscere qualcuno, occorre essere grati che ci sia»

Erano settecento i ragazzi che sabato pomeriggio, 16 maggio, hanno colorato la piazza di San Giovanni in Laterano in occasione della XIII edizione della Festa diocesana dei cresimandi. L’evento, organizzato e curato dall’Ufficio catechistico, ha visto i ragazzi che si stanno preparando a ricevere il sacramento della Confermazione prima divertirsi con giochi e staffette poi meditare insieme sul dono della fede e sulla gratitudine e la felicità che un regalo tale genera, o dovrebbe generare, in ciascuno.

Filo conduttore del pomeriggio a loro dedicato sono state le parole dello scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton, convertito dall’anglicanesimo al cattolicesimo: «La misura di ogni felicità è la riconoscenza»; i cresimandi e i loro educatori le portavano in giro per la piazza stampate sulla maglietta rossa, gadget della festa, con l’obiettivo di farne tesoro, una volta tornati a casa, nel loro cammino di formazione.

«Mi sto preparando alla cresima – ha detto Verdiana della parrocchia di Sant’Ugo alla Serpentara – e sono felice di trascorrere un pomeriggio diverso come questo: anche giocando si possono imparare cose importanti, avvicinarsi alla fede e conoscere altre persone. Tutto nel nome di Dio». Con Verdiana e il suo gruppo, il viceparroco, don Andrea. «Si chiama “Festa” dei cresimandi – ha commentato -: incontrare Gesù è gioire della risurrezione quindi possiamo fare festa insieme. I cristiani sono persone capaci di stare in allegria ed è importante che i giovani sappiano questo».

Nonostante il sano spirito di competizione che ha animato le gare tra le parrocchie, tra palleggi, equilibrismi e tiro alla fune, in piazza si respirava un clima di comunità, che ha accompagnato anche il momento della merenda, con l’animazione a base di musica affidata a don Renzo Del Vecchio, educatore del Seminario Maggiore. Poi il silenzio, per l’ascolto attento della catechesi tenuta da padre Maurizio Botta, collaboratore del Servizio diocesano per il Catecumenato. «Per conoscere veramente una persona – ha spiegato – bisogna essere riconoscenti per la sua esistenza, per il fatto che ci sia. Perché se non sei riconoscente, non sei felice di quella persona e allora non puoi conoscerla davvero e non puoi essere conosciuto fino infondo».

Una riflessione sull’amicizia e sull’autenticità nei rapporti, quella proposta dal religioso, che ha inserito anche Gesù tra questi amici: «Chi ti è veramente amico – ha detto rivolto a ciascun ragazzo – è chi sa cose speciali di te, quelle che non confidi a tutti, quelle che porti nel cuore». Di qui l’invito ad essere esigenti, a scegliere amici fidati e a saper dire “grazie” per questo dono che viene da Dio.

Alla fine, palloncini colorati lanciati in cielo e la premiazione con la classifica finale: a trionfare, i veterani della parrocchia di Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela, ma tutti hanno ricevuto in premio dei palloni, per continuare a condividere amicizia autentica nelle proprie comunità di appartenenza. Il prossimo appuntamento è per dopo l’estate: «Nella notte tra il 16 e il 17 ottobre – ha annunciato il direttore dell’Ufficio catechistico diocesano don Andrea Lonardo – aspettiamo tutti i cresimandi al pellegrinaggio notturno sui passi di san Filippo Neri».

18 maggio 2015