A Roma i protagonisti del tennis di domani

Oltre 1.300 bambini e ragazzi di tutta Italia alla 40ª edizione del Lemon Bowl. Tre le categorie premiate, nel torneo che ha tenuto a battesimo alcuni tra i più grandi del circuito

Il tennis italiano e internazionale ha fatto nuovamente tappa a Roma. I protagonisti, però, non sono stati i mostri sacri della classifica mondiale. Non Djokovic o Sinner. Ma chi, un giorno, sogna di diventare proprio come loro. Una vera e propria finestra sul futuro. 1.360 bambini e ragazzi provenienti da tutta Italia e dall’estero. Tutti con unico grande obiettivo: mettersi alla prova durante il Lemon Bowl, il torneo di tennis giovanile più partecipato al mondo, che proprio quest’anno ha spento quaranta candeline. E naturalmente non poteva mancare la ciliegina sulla torta. Un’istantanea da copertina durante la mattinata dell’Epifania, giorno delle finali delle tre categorie in gara (under 14, under 12 e under 10 maschili e femminili): quella del lungo abbraccio tra la vincitrice under 10, Sofia Brigatti, e la sua avversaria, la serba Višnja Mitic, subito dopo il punto che ha sancito la fine dell’incontro disputato sui campi indoor del Bel Poggio. Un abbraccio sincero, che va oltre un semplice, ma mai scontato, gesto di sportività. Sconfina nella vera amicizia. «L’abbraccio è stato spontaneo, ci siamo conosciute durante il torneo e siamo diventate subito amiche», racconta Sofia. Perché sì, il Lemon Bowl è anche questo: crea nuovi legami e insegna il valore della vittoria, ma soprattutto della sconfitta.

Lo sa bene Matteo Berrettini, anche lui passato sui campi del Lemon Bowl da bambino – senza mai vincerlo -, prima di diventare il campione che conosciamo. «Il tennis giovanile ha il difficile compito di insegnare a chi lo pratica, a chi lo allena e a chi lo segue, che perdere è più importante che vincere», ha sottolineato il tennista romano nella prefazione del libro “Lemon Bowl, storie di vita e di tennis”, scritto da Alessandro Nizegorodcew, Matteo Mosciatti e Lorenzo Ercoli per celebrare i quarant’anni del torneo. E le due giovani atlete lo hanno già compreso benissimo. Merito di una kermesse «dai mille significati, dove si respira aria internazionale, mantenendo però un’aura di gioia, divertimento e aggregazione», spiega Nizegorodcew.

Un appuntamento che durante gli anni, non a caso, ha visto il battesimo del fuoco di alcuni tra i più importanti tennisti del circuito. Oltre Berrettini, tra gli altri, anche Lorenzo Musetti e Martina Trevisan. Ai loro nomi e alle loro foto conservate nella sala della premiazione del circolo Salaria Sport Village (sede principale del torneo) guardano emozionati i giovani campioni mentre aggiungono la propria firma sull’albo, dopo aver ricevuto la coppa.

I nuovi vincitori, oltre a Sofia Brigatti, sono Nadia Poznick, mattatrice della categoria under 12; Nicolas Lyam Basilone e Victoria Lanteri Monaco, che hanno trionfato rispettivamente nelle categorie under 12 maschile e under 14 femminile; infine i due tennisti di casa, Alessandro Gallo (under 14) e Alessandro Romani (under 10), che hanno illuminato la Capitale nonostante la pioggia.

A premiarli erano presenti il direttore del torneo Paolo Verna, il Team Manager Tato Pedà, l’ex numero 7 ATP Emilio Sanchez – che ha omaggiato tutti i vincitori con uno stage presso la sua accademia di Barcellona -, Vincenzo Santopadre, già allenatore di Berrettini, Thomas Fabbiano (ex numero 70 ATP) e l’ex velocista italiano Stefano Tilli, vicecampione del mondo della 4X100 in una mitica staffetta con Pietro Mennea.

«È stata l’edizione dell’orgoglio. Abbiamo raggiunto il traguardo dei quarant’anni con numeri da record e con un livello di tennis altissimo», sottolinea Verna. Appuntamento al 2025. Per scrivere nuove pagine nella storia del Lemon Bowl. Per raccontare nuove sfide, nuove amicizie e nuovi abbracci.

8 gennaio 2024