Al Trionfale la prima Casa della Salute della Capitale

Inaugurata la struttura di via Fra’ Albenzio, nel muncipio I. Servizi di cura e prima assistenza, senza ricorrere all’ospedale. Il governatore Zingaretti: «Primo tassello di una rete sociosanitaria territoriale»

«Nel Lazio la sanità non chiude più, cambia». Con queste parole il governatore del Lazio Nicola Zingaretti annunciava su Twitter domenica 30 novembre l’apertura della prima Casa della Salute di Roma, inaugurata lunedì 1° dicembre a via Fra’ Albenzio 10, nei locali dell’ospedale Oftalmico (municipio I). La quarta in tutto il Lazio, dopo quelle di Sezze, Pontecorvo e Rocca Priora. La struttura, aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 18.30 e il sabato dalle 7.30 alle 13.30, a pochi passi dalla fermata Cipro della metro A, serve le zone di Trionfale, Prati, Delle Vittorie, piazzale degli Eroi. Cuore della Casa: il Punto unico di accesso (Pua) integrato, presso il quale operatori della Asl Roma E e del municipio I di Roma Capitale sono a disposizione per garantire a tutti un orientamento sociosanitario chiaro e completo. Per il presidente della Regione Lazio Zingaretti, intervenuto all’inaugurazione insieme al sindaco di Roma Ignazio Marino, alla presidente del municipio Sabrina Alfonsi e al direttore generale della Asl RmE Angelo Tanese, si tratta di «una vera e propria rivoluzione per la sanità che dimostra come è possibile tagliar ei costi e al contempo migliorare i servizi per i cittadini». Se è vero infatti, ha osservato quantificando il risparmio, che un servizio in ospedale costa circa 1200 euro al giorno, lo stesso servizio nella Casa della Salute ne costerà 200, «per un risparmio di ben mille euro».

Prende corpo così, nella Capitale, il primo tassello di una «rete sociosanitaria territoriale», l’ha definita Zingaretti, che ha l’obiettivo di «proporre un nuovo modello di assistenza territoriale, più vicina alle persone e con servizi integrati tra loro, coinvolgendo anche il mondo del volontariato». A cominciare dalle unità valutative multidimensionali per la presa in carico di soggetti fragili, con equipe multidisciplinari per gestire malati con patologie croniche e degenerative, per continuare con il Centro assistenza domiciliare (Cad), il servizio di ausili e protesi e diverse attività specialistiche. Ancora, a disposizione dei pazienti ci saranno anche gli ambulatori per l’assistenza primaria, in cui a garantire l’assistenza ci saranno medici di medicina generale, presenti anche il sabato, la domenica e nei giorni festivi, e pediatri di libera scelta. Un servizio, quest’ultimo, che sarà attivo già dal 20 dicembre, per assicurare assistenza durante le feste di Natale. Previsti anche spazi dedicati alla comunità, per le attività di promozione del benessere, e alle associazioni di volontariato, che potranno dare il loro contributo alle attività della Casa.

Nelle prossime settimane, ha annunciato il governatore del Lazio, aprirà anche la Casa della Salute di Ostia, presso l’ex ospedale Sant’Agostino. Quindi altre strutture saranno inaugurate a Trastevere (Nuovo Regina Margherita), al Prenestino (poliambulatorio Santa Caterina delle Rose), a Cinecittà (poliambulatorio via della Tenuta di Torrenova). Grazie al Protocollo siglato con i medici di medicina generale poi, il 6 dicembre, ha assicurato, apriranno 5 nuovi Poliambulatori specialistici: anche questi rimarranno aperti anche nel fine settimana. «Le cose cambiano – ha chiosato -: ancora non siamo usciti dal commissariamento ma è finita la stagione dei tagli alla sanità ed è iniziata la stagione dell’innovazione». L’obiettivo: offrire «cure più adeguate, attraverso questa rete di Case della Salute, perché purtroppo nel Lazio ci sono solo i pronto soccorso e gli ospedali. Invece in questi luoghi si può ricorrere per la prima cura, per un’analisi, per una domanda immediata, più vicina al territorio, senza avere l’obbligo di ricorrere alle strutture ospedaliere»

«Per anni – gli ha fatto eco il sindaco Marino – si è voluto dimostrare che la sanità pubblica non funzionava, spingendo i cittadini a rivolgersi a quella privata. Oggi finalmente attiamo ripreso il filo conduttore di chic rede che la sanità debba essere pubblica. Finalmente una persona che ha la febbre o un bambino malato di sabato o domenica potrà venire qui, senza doversi rivolgere al Pronto soccorso»

2 dicembre 2014