A Palazzo Chigi i superstiti e i parenti delle vittime del naufragio di Cutro

La premier Meloni ha incontrato una delegazione, assicurando il massimo impegno del governo per la ricerca delle salme e quello in sede Ue per dare seguito alle richieste di accoglienza e ricongiungimento in altri Paesi. Iniziata a Lampedusa la rimozione dei barconi abbandonati

Un incontro di poco meno di due ore, ieri, 16 marzo, a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e una delegazione di circa 35 persone arrivata da Cutro: parenti delle vittime del naufragio del 26 febbraio scorso, costato la vita a 86 persone, insieme ad alcuni dei superstiti. Con loro, alcuni mediatori linguistici.

In un clima «emozionato e commosso», come lo definiscono dell’esecutivo in una nota, la presidente del Consiglio – affiancata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani e dal sottosegretario Alfredo Mantovano – ha espresso anzitutto la vicinanza personale e di tutto il governo e ha garantito che si proseguirà nella ricerca delle salme, incluse quelle presumibilmente imprigionate nel barcone, ancora incagliato sul fondale. Ancora, ha assicurato il massimo impegno diplomatico per soddisfare le richieste di accoglienza e ricongiungimento in altri Paesi dell’Unione europea, in particolare in Germania, ma anche per un Afghanistan libero e rispettoso dei diritti umani, in particolare di quelli delle donne; per superare le diverse crisi che hanno colpito Pakistan, Palestina e Siria.

Familiari e superstiti, da parte loro, hanno ringraziato sia per l’incontro sia per quanto fatto in loro aiuto, per quanto fatto dall’Italia in Afghanistan e per quanto ancora si potrà fare in futuro. Alla premier che ha chiesto quanto fossero consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo e ribadito la linea del governo nella lotta contro i trafficanti di esseri umani, al fine di evitare altre tragedie come quella di cui sono stati vittime, si sono rivolti facendo «appello al suo cuore di madre». E lei li ha ringraziati «per la vostra presenza e per la chiarezza con la quale avete esposto i vostri drammi e le vostre richieste».

Intanto a Lampedusa è iniziata la rimozione dei barconi abbandonati sulle spiagge, per la quale si era interessato il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, sollecitando l’Agenzia delle dogane, competente in materia. Da ieri mattina, 16 marzo, vengono caricati su un camion e portati con il traghetto di linea sulla terraferma per il successivo smaltimento. Schifani ha visitato anche l’hotspot di contrada Imbriacola, «al collasso dopo i continui arrivi quotidiani di migliaia di persone», si legge in una nota della Regione Sicilia, insieme al capo dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del Viminale Valerio Valenti e al dirigente generale della Protezione civile della presidenza della Regione Salvo Cocina.

Durante la permanenza a Lampedusa, il governatore della Sicilia ha preso anche un altro impegno, con il sindaco Filippo Mannino: istituire un Punto di primo intervento pediatrico  attivo h24, sette giorni su sette, per garantire l’assistenza sanitaria alla fascia di popolazione più giovane. Già pubblicato dall’Azienda sanitaria di Palermo il bando per la selezione dei medici, mentre la Protezione civile regionale ha inviato sull’isola beni di prima necessità per aiutare a fronteggiare le necessità straordinarie del momento: indumenti, biancheria, coperte termiche, scarpe.

17 marzo 2023