A Odessa, attacco a 200 metri dal presidente ucraino Zelensky

Con lui anche il premier greco Mitsotakis. L’esplosione vicina al porto, preceduta da un allarme aereo. Mosca: colpito un deposito di droni marini. Kiev: 5 morti

Sono esplose a meno di 200 metri dal convoglio di auto che trasportava il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis le bombe russe – lanciate probabilmente da un drone – cadute ieri, 6 marzo, sulla città ucraina di Odessa. Vicino al porto. A precedere l’esplosione, un allarme aereo. Illesi tutti i membri della delegazione greca, che subito dopo le esplosioni ha deviato dal percorso previsto, seguendo le istruzioni delle autorità ucraine, riferiscono fonti locali. I due leader hanno comunque tenuto regolarmente il loro incontro, come da programma. Un viaggio, quello di Mitsotakis, non annunciato in precedenza: una visita lampo, hanno spiegato i media greci, per incontrare Zelensky e mostrare il sostegno di Atene a Kiev nella guerra contro la Russia. Durante l’incontro dei due leader però è stato segnalato un altro attacco con missili balistici in città, che ha fatto suonare le sirene e attivato la difesa aerea. Pochi giorni prima, sabato 2 marzo, sempre Odessa era stata oggetto di un altro attacco aereo russo.

«Abbiamo sentito e visto questo attacco oggi. Vedete con chi abbiamo a che fare. A loro non importa dove colpire. So che ci sono state delle vittime. Non conosco i dettagli, ma so che ci sono morti e feriti», ha affermato Zelensky nella conferenza stampa con il premier greco, come riporta Rbc Ucraina. Di «esperienza impressionante» ha parlato Mitsotakis, raccontando che «alla fine della visita, abbiamo sentito il suono delle sirene dei raid aerei e delle esplosioni molto vicino a noi. Non abbiamo avuto il tempo di andare nei rifugi». Il punto sulle vittime è arrivato solo in un secondo momento, dal portavoce della Marina ucraina Dmitry Pletenchuk, in un commento all’Ukrainska Pravda: i morti nell’attacco sono stati cinque. «Il 6 marzo, il nemico ha colpito le infrastrutture portuali della città – ha riferito -. Sono in corso indagini, vengono stabilite tutte le circostanze di un altro crimine di guerra da parte della Federazione russa».

Dall’altra parte del fronte, il ministro della Difesa di Mosca ha dichiarato che «la Russia ha attaccato con successo un hangar che ospitava droni navali ucraini in un attacco al porto di Odesa mercoledì. L’obiettivo è stato raggiunto. L’obiettivo è stato colpito», si legge in un comunicato.

Ferma la condanna dei leader Ue. «Nessuno è intimidito da questo nuovo tentativo di terrorismo, certamente non i due leader sul campo né il coraggioso popolo ucraino», scrive su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, aggiungendo che «più che mai, siamo al fianco dell’Ucraina». Anche il presidente del  Consiglio europeo Charles Michel, sempre su X, ribadisce che «l’attacco a Odessa durante la visita del presidente Zelensky e del primo ministro Mitsotakis  è un altro segno delle tattiche codarde della Russia nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Ciò è riprovevole e addirittura al di sotto delle regole del Cremlino. Il pieno sostegno dell’Ue all’Ucraina e al suo popolo coraggioso non vacillerà», assicura.

Dall’Italia, esprime «la più netta condanna per l’attacco perpetrato a Odessa durante l’incontro tra Volodymyr Zelensky e Kyriakos Mitsotakis» anche la premier italiana Giorgia Meloni. «Questo ennesimo atto di intimidazione russo non sortirà alcun effetto e non indebolirà la resistenza ucraina, al fianco della quale l’Italia e il suo governo sono schierati senza cedimenti», sono ancora le sue parole. E anche oltreoceano, dalla Casa Bianca sottolineano l’«urgente necessità» degli aiuti militari all’Ucraina. «Questo attacco – ha dichiarato un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale – è l’ennesimo allerta di come la Russia stia continuando ad attaccare l’Ucraina in modo sconsiderato ogni singolo giorno e delle urgenti necessità dell’Ucraina”, in particolare degli scudi per la difesa aerea.

Nataliya Humenyuk, capo del centro stampa congiunto delle Forze di difesa del sud dell’Ucraina – citata da Ukrainska Pravda -, ha negato che l’attacco a Odessa sia collegato alla visita di Zelensky in città, in occasione del viaggio del premier greco Mitsotakis. «Quello che accade – ha spiegato – è che la Russia è terrorista e continua ad attaccare le infrastrutture portuali. A Odessa è stato effettuato un attacco missilistico, probabilmente con un’arma balistica, che ha colpito uno degli edifici del porto, ma ciò non ha nulla a che fare con una visita specifica, bensì con il terrore che Mosca esercita in modo abbastanza metodico».

7 marzo 2024