A Nicola Piovani il Premio Silvestrini

Il compositore insignito del riconoscimento dal cardinale Parolin a Villa Nazareth. «Con la sua arte, ha testimoniato la possibilità di costruire la pace con l’ascolto e il dialogo»

Scorrono su un proiettore le immagini dei concerti di Nicola Piovani a Betlemme, a Tel Aviv e nell’Aula Paolo VI. Ma soprattutto quelle del violino ricavato dal legno dei barconi del naufragio di migranti a Cutro, in Calabria, nel febbraio 2023. Per loro Piovani aveva composto un brano inedito: “Il canto del legno”. Il musicista, premio Oscar per la colonna sonora del film “La vita è bella” di Roberto Benigni, ha vinto il Premio internazionale Achille Silvestrini per il dialogo e la pace. Un’iniziativa nata un anno fa per ricordare la figura del cardinale romagnolo scomparso nel 2019 e il suo impegno in campo diplomatico.

Il compositore è stato premiato venerdì 8 novembre a Roma, nel teatro di Villa Nazareth, il collegio universitario di merito per studenti bisognosi del quale il porporato è stato presidente. La cerimonia è stata organizzata dall’associazione culturale Premio Internazionale Achille Silvestrini, a cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato una medaglia.

Osserva attentamente il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Città del Vaticano, nonché attuale presidente di Villa Nazareth, mentre vengono proiettate le foto. E applaude forte, con il sorriso, mentre Piovani si prende l’abbraccio del pubblico, dopo aver suonato le note del film “La notte di San Lorenzo”. «Il maestro Piovani – ha detto – con la sua arte, con i concerti anche nei luoghi di conflitto, con sue le parole e la musica, ha testimoniato non solo la necessità, ma anche la possibilità di costruire la pace con l’ascolto e il dialogo». Parolin ha poi citato il “Canto del legno” e i tanti concerti realizzati nei luoghi di conflitto e nell’Aula Paolo VI gremita di anziani, senzatetto e famiglie in difficoltà. «Segni che – ha aggiunto – hanno avuto un grande impatto sulla pubblica opinione, anche su coloro che sono meno sensibili all’inclusione».

A consegnare il riconoscimento a Piovani (una somma in denaro e una ceramica artistica di Faenza di Goffredo Gaeta, sulla quale è riprodotto uno scritto del 1988 di Silvestrini), il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona – Osimo e già segretario personale di Silvestrini. «In questo momento storico così drammaticamente segnato da conflitti, la lezione del cardinale resta un invito alla speranza e alla fiducia – ha sottolineato Menichelli -. Nel suo nome e nella sua memoria, agli uomini costruttori di dialogo e di pace e a Nicola Piovani va il nostro grazie dal profondo del cuore».

Gli ha fatto eco monsignor Claudio Celli, vicepresidente di Villa Nazareth. «Il cardinale ha voluto offrirci una lezione di vita senza pretese, con leggerezza di tocco, con il suo ragionare pacato e con un passo che sfiora il terreno e si muove verso la speranza». Carlo Felice Casula, responsabile culturale dell’associazione, ha letto invece la motivazione del premio: «Il riconoscimento vuole onorare non solo un talento straordinario, ma un artista che ha fatto dell’impegno civile la sua strada maestra. Unendo musica e parole, Nicola Piovani canta e testimonia i valori fondativi dell’ascolto, del dialogo, della solidarietà e della pace. Un’elegia della speranza contro il silenzio dell’indifferenza, la violenza delle disuguaglianze, i tuoni di guerra, che invita a ritrovare quel senso forte della vita capace di rendere il mondo un luogo più accogliente, illuminato dalla luce dell’umana fraternità».

Infine, le parole di un commosso Nicola Piovani. «Il dialogo e la pace sono cose serie, mentre la musica non ha contenuti, è asemantica, ma per i musicisti c’è la possibilità di affiancarsi al bene o al male – ha detto -. Sogno una realtà dove i droni lancino viveri e giocattoli, anziché bombe».

11 novembre 2024