A Natale «gli aggressori cessino le ostilità»

È l’appello contenuto nel Messaggio del cardinale Hollerich (Comece) e del rev. Krieger (Cec) alle comunità cristiane del continente, dedicato a Ucraina ed Europa

È rivolto agli «aggressori» l’appello contenuto nel “Messaggio di Natale per la pace” firmato dal cardinale presidente della Comece (Commissione degli episcopati dell’Unione europea) Jean-Claude Hollerich e dal rev. Christian Krieger, presidente della Cec (Consiglio ecumenico della Chiese)), affinché «mossi dalle terribili sofferenze umane e guidati dalle virtù della saggezza, dell’integrità e del discernimento, cessino le ostilità affinché tutte le parti, con l’aiuto della comunità internazionale, si aprano al dialogo e alla negoziazione di serie proposte per una giusta pace». Parole che si accompagnano alla proposta a tutte le comunità cristiane del continente di una preghiera ecumenica per la pace in Ucraina e in Europa.

«Sono questi tempi particolarmente difficili – scrivono -. Pensiamo in particolare all’immensa sofferenza del popolo ucraino e di coloro che sono stati costretti a fuggire dalle proprie case per cercare rifugio dalla brutale invasione militare iniziata ormai più di nove mesi fa. Lo spargimento di sangue in corso in Ucraina è una ferita aperta dell’umanità su cui hanno continuato a diffondersi ombre oscure di guerra, che rischiano di allargarsi ancora di più». Nelle parole dei due leader cristiani, «la via di Dio non è potere ed egoismo. Al contrario, comprende vicinanza e compassione». Da qui l’invito a tutte le comunità cristiane d’Europa, in vista dell’approssimarsi della festa del Natale, a pregare in modo speciale per la pace in Ucraina: «Possa la Pace di Cristo portare calma al fragore delle armi e conforto alle madri che piangono per i loro figli che sono dovuti morire a causa degli interessi egoistici di alcuni. Possa Egli unire le tante famiglie e comunità dilaniate dall’odio e dalla violenza. Tormentati dal freddo, dalla fame e dalla paura, nessuno si senta abbandonato e quanti fuggono dagli orrori della guerra trovino una calda accoglienza». Ancora, l’auspicio è che «il messaggio del Natale possa ispirare tutti noi a cercare la riconciliazione e la pace, affinché invece dei muri di divisione e di indifferenza, siano piantati e nutriti nei nostri cuori i semi del rispetto reciproco, della solidarietà e della fratellanza umana».

La preghiera ecumenica che accompagna il messaggio si rivolge al popolo ucraino e a quanti sono presi dalla violenza e dalla guerra. Si prega anche per i leader mondiali perché sappiano guidare «i loro passi sulla via della giustizia e della riconciliazione». E anche per i leader delle Chiese si chiede «discernimento, determinazione e coraggio», affinché «proferiscano parole di verità e di giustizia». C’è anche una preghiera «per il popolo della Russia, per tutti coloro che invocano la fine della violenza e dei conflitti, per tutti coloro che sono perseguitati per aver parlato contro l’aggressione. Chiediamo conforto per coloro che piangono – si legge -, speranza per chi si dispera, perdono per chi commette violenza e misericordia per quanti soffrono».

16 dicembre 2022