A Mariupol distrutta la sede Caritas

L’edificio colpito da un carro armato russo ospitava persone che cercavano riparo dai bombardamenti. 7 le vittime, tra cui 2 membri dello staff. La presidente Stawnychy: «Una tragedia». Caritas internationalis: «Fermare immediatamente questo massacro»

La notizia è arrivata via Twitter direttamente dalla Caritas Ucraina: un carro armato russo ha distrutto la sede Caritas di Mariupol, che ospitava alcune persone che cercavano riparo dai bombardamenti. 7 i morti, tra cui due collaboratrici dello staff. La presidente Tetiana Stawnychy lo ha confermato ieri sera, 11 aprile, all’Agenzia Sir: «È una tragedia per tutti noi – le sue parole -, specialmente per la nostra comunità Caritas di Mariupol. Non abbiamo altre informazioni al momento e non è possibile recarsi sul posto». Il centro, ha spiegato, non stava lavorando: «La città è sotto bombardamento e le persone avevano trovato lì un rifugio».

Parla di «drammatica notizia» il segretario generale di Caritas internationalis Aloysius John, che si fa portavoce del dolore di tutta la famiglia Caritas, «inorridita e scioccata» per l’attacco di cui si è avuta notizia nelle ultime ore ma che in realtà potrebbe essere avvenuto il 15 marzo scorso, quando da un carro armato sono stati esplosi colpi contro l’edificio del centro Caritas, uccidendo le due collaboratrici e 5 dei loro familiari. A causa dell’assenza di comunicazioni con la città e dell’impossibilità di accedere ai locali del centro, l’ufficio nazionale di Caritas Ucraina non è ancora in grado di determinare cosa sia successo e continua a raccogliere informazioni.

Caritas internationalis ribadisce «il suo incessante appello alla pace, come facciamo ormai da 48 giorni – ancora le parole del segretario generale -. Il “martirio” in Ucraina, come lo ha definito Papa Francesco, deve finire, e deve finire adesso. La comunità internazionale deve fare l’impossibile per fermare immediatamente questo massacro. Si deve dare una possibilità alla pace. Il conflitto armato e la violenza non sono la soluzione. Le vite umane devono essere salvaguardate, la dignità umana rispettata e la sicurezza dei civili deve essere garantita». Parole, queste, che vanno di pari passo con la condanna, da parte delle organizzazioni Caritas, delle diffuse violazioni della legge umanitaria internazionale in diverse aree dell’Ucraina.

Caritas Ucraina e Caritas-Spes Ucraina sono al fianco della popolazione fin dall’inizio del conflitto: anche grazie alla collaborazione della confederazione Caritas, hanno fornito assistenza umanitaria a circa 600mila persone. Ora dalla presidente di Caritas Ucraina arriva un appello: «Abbiamo bisogno della vostra solidarietà e delle vostre preghiere per le famiglie delle vittime, per la comunità di Caritas Mariupol e per la comunità di Caritas Ucraina».

12 aprile 2021