A lezione di bellezza: novità all’Ecclesia Mater

In cantiere per il prossimo anno un corso di alta formazione indirizzato a quanti operano nel campo dell’educazione, del sociale e della valorizzazione delle arti visive

La conoscenza e la fruizione del bello possono essere uno strumento educativo capace di trasferire valori spirituali, di convivenza e di integrazione alla società civile, per la promozione integrale della persona umana. È questo lo scopo dichiarato del corso di alta formazione promosso dall’Istituto superiore di Scienze religiose “Ecclesia Mater”, in cantiere per il prossimo anno accademico e che verrà realizzato in sinergia con l’Opera romana pellegrinaggi. Il nuovo «progetto didattico – spiega Claudia Caneva, vicepreside dell’Istituto universitario che afferisce alla Pontificia Università Lateranense – è indirizzato a tutti coloro che operano nel campo dell’educazione, del sociale e della valorizzazione delle arti visive, dove emerge l’urgenza educativa di trasferire alla società un patrimonio di conoscenza, direi anche di sapienza, sulla bellezza».

La proposta formativa andrà ad arricchire i due itinerari di studio offerti dall’Istituto: quello del triennio, che permette di conseguire il baccalaureato in Scienze religiose – equipollente a una laurea triennale – e quello del biennio di specializzazione, mediante il quale si consegue la licenza, ossia la laurea magistrale in Scienze religiose, che per l’indirizzo catechetico-ministeriale rende idonei all’assunzione di specifiche responsabilità e ministeri nella comunità ecclesiale, mentre per l’indirizzo pedagogico-didattico «costituisce titolo per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado», illustra Caneva. La vicepreside tiene a sottolineare che «seguendo l’iter di abilitazione previsto, il lavoro si trova» e che «è lo stesso Ufficio scuola del Vicariato a sollecitare questo tipo di formazione perché c’è un’esigenza di insegnanti di religione cattolica nelle scuole».

Più di tutto, Caneva mette in luce il ruolo di questi docenti e della disciplina da loro insegnata, osservando come «permette di conoscere il ruolo di mediazione culturale del cristianesimo ad esempio rispetto alla comprensione dell’arte e il modo con cui, grazie a esso, abbiamo guardato alla realtà e all’altro, prima considerato barbaro e diverso e invece riconosciuto per la prima volta “prossimo”». Anche per Chiara Caporilli, preside e idr dell’Istituto Anna Micheli, a Monteverde Nuovo, «l’approfondimento sui fondamenti della religione cristiana è fondamentale per la comprensione del patrimonio storico-artistico italiano» e il docente di religione cattolica è dunque «una figura professionale veicolo di contenuti e quindi di conoscenze che arricchiscono le altre discipline». Inoltre per Caporilli, che ha conseguito la licenza all’Ecclesia Mater nel 2019 e dallo stesso anno ha iniziato a insegnare, «il docente di religione cattolica riceve un bagaglio culturale trasversale, anche rispetto alla psicologia e alla pedagogia, per cui è un profilo completo e le famiglie di questo si accorgono e lo apprezzano».

Riconoscono come fondamentale per la loro professione «la dimensione culturale completa ricevuta» anche Maria Anna, 31 anni, e il marito Jurgen, 27 anni, entrambi licenziati all’Ecclesia Mater nel 2021 ma già entrati in classe come docenti di religione cattolica dal 2020 «per rispondere alla necessità dell’Ufficio scuola». Oltre alla dimensione formativa, guardano alla «vita accademica come a un’esperienza bellissima perché in quegli anni di studio abbiamo fatto comunità e creato dei rapporti umani che sono continuati anche al di là dell’università». Lo stesso pensiero ha Riccardo, 31 anni, che ha conseguito all’Ecclesia Mater il titolo abilitante all’insegnamento nel 2020 e parla del suo lavoro nella scuola primaria come di «un’esperienza che mi realizza e mi soddisfa, rendendomi felice e molto motivato». Stanno invece ancora frequentando l’Istituto Margherita, 25 anni, e Gianluca, 26. Si sono entrambi laureati in Storia e filosofia in un’università statale e mettono in luce come l’Ecclesia Mater sia «un ambiente di ricerca e di approfondimento attento sì alla dimensione intellettuale ma anche a quella umana e spirituale».

17 aprile 2023