A Gerusalemme «ciclo di violenza crescente e insensato»

Da patriarchi e capi delle Chiese un forte invito alla «moderazione», dopo gli scontri che da inizio anno hanno portato alla «morte ingiustificata» di 32 palestinesi e 7 israeliani

Diffusa dal Patriarcato latino di Gerusalemme e dalla Custodia di Terra Santa ieri, 29 gennaio, la nota dei patriarchi e dei capi delle Chiese di Gerusalemme: un forte invito alla «moderazione», dopo «la proliferazione di violenza» che ha portato «alla morte ingiustificata di 32 palestinesi e 7 israeliani dall’inizio del nuovo anno». I leader delle Chiese di Gerusalemme ricordano di aver «costantemente messo in guardia da un ciclo di violenza sempre più crescente e insensato che causerà per tutti solo dolore e sofferenza. Un tale stato di cose porterà quasi certamente ulteriore atti efferati, allontanandoci dalla tanto ricercata pace e stabilità che tutti noi cerchiamo». E parlano di una proliferazione di violenza che «sembra auto-perpetuarsi. Sicuramente – si legge nel documento – continuerà e si intensificherà, a meno che non venga intrapreso un intervento deciso da parte dei leader comunitari e politici di tutte le parti».

Ancora, patriarchi e capi delle Chiese rinnovano anche l’appello a «lavorare insieme per disinnescare le attuali tensioni e avviare un processo politico basato su principi di giustizia consolidati, che porti a una pace duratura e alla prosperità per tutti. In linea con ciò – proseguono -, in questi tempi così difficili, chiediamo a tutte le parti di rispettare la fede religiosa dell’altro e di mostrare rispetto per tutti i siti sacri e i luoghi di culto. All’indomani di quest’ultima tragica ondata di violenza – proseguono – preghiamo per le persone uccise e ferite e chiediamo che Dio resti vicino alle loro famiglie e ai loro cari. Preghiamo anche per la guarigione dei feriti e perché l’Onnipotente dia forza e perseveranza a coloro che si prendono cura di loro». E ancora, «chiediamo che Dio conceda saggezza e prudenza ai leader politici e alle persone influenti di tutte le parti, guidandoli a individuare modi per aiutarci a superare la violenza, a mantenere sicure le nostre comunità e a lavorare instancabilmente per raggiungere una soluzione giusta e pacifica per la nostra amata Terra Santa».

In calce al documento, tra le altre, le firme di Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, padre Francesco Patton, custode di Terra Santa, Teofilo III, patriarca greco-ortodosso, insieme a quelle di rappresentanti della Chiesa armeno ortodossa, armeno cattolica, copto ortodossa, siro ortodossa, melkita, maronita, evangelica e luterana.

30 gennaio 2023