A Gaza, centinaia pazienti bloccati ad Al-Quds e altri ospedali

Lo ha denunciato l’Agenzia Onu per i rifugiati in Palestina e Medio Oriente (Unrwa), mentre continuano i bombardamenti. Mezzaluna Rossa: «Trasferirli è impossibile»

Centinaia di pazienti sono bloccati in ospedali che si trovano nel settore nord della Striscia di Gaza e non possono fisicamente essere trasferiti o raggiungere il sud: lo ha denunciato l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati in Palestina e Medio Oriente (Unrwa), mentre continuano i bombardamenti di Israele in zone urbane ad alta concentrazione di civili. Tra le strutture sanitarie a rischio c’è l’Al-Quds. Ieri, 29 ottobre, la Mezzaluna rossa palestinese ha denunciato che Israele ha ordinato l’evacuazione dell’ospedale, che trasferire i pazienti è impossibile e che i dottori non intendono interrompere il servizio di assistenza ai feriti. Stando a dichiarazioni di ufficiali dell’esercito di Tel Aviv, in ospedali di Gaza sono attivi «centri operativi» di Hamas, l’organizzazione palestinese che ha rivendicato gli assalti del 7 ottobre.

In video diffusi stamane dalla Mezzaluna rossa si sentono esplosioni in prossimità di palazzi che si troverebbero nel quartiere dell’ospedale. L’Al-Quds si trova a Gaza City, nel sobborgo orientale di Tel al-Hawa. L’ospedale era già stato danneggiato da bombardamenti israeliani nel 2009. Piani per il ripristino di alcuni locali erano stati avviati con il supporto di Francia e Qatar. Oggi filmati diffusi ancora dalla Mezzaluna rossa mostrano il lavoro di infermieri e soccorritori nelle ambulanze a Gaza City. In uno dei video un operatore tiene in braccio un neonato. «Durante l’aggressione israeliana – si legge in un post a corredo su X – le nostre squadre di emergenza lavorano così, dando una mano e piangendo una lacrima». Secondo le stime del governo di Tel Aviv, il 7 ottobre e nei giorni immediatamente successivi nel sud di Israele sono state uccise da commando di Hamas oltre 1.400 persone. Più di 8mila, stando al ministero della Sanità di Gaza, le vittime palestinesi dei bombardamenti di Israele nella Striscia.

Nel frattempo ieri sera ActionAid, comunicando il ripristino delle comunicazioni con lo staff dell’organizzazione dovuto al blackout, ha denunciato una catastrofica carenza d’acqua a Gaza, che sta diventando una minaccia per la vita di milioni di persone. Con l’occasione l’ong è tornata a chiedere ai leader mondiali di impiegare tutti i mezzi disponibili per fermare l’offensiva di terra e gli attacchi aerei, garantire un cessate il fuoco, diminuire e fermare la violenza e proteggere i civili, in particolare donne e bambini. Il momento di agire è adesso.

30 ottobre 2023