A Casal Bertone la “sua” parrocchia ricorda Benedetto XVI

A Santa Maria Consolatrice campeggia lo striscione “La tua casa prega per te”. Il parroco: Ha sempre mantenuto stretti legami con noi»

 “La tua casa prega per te”. È lo striscione che campeggia sul sagrato della parrocchia di Santa Maria Consolatrice a Casal Bertone, che dal 1977 al 2005 è stata la sede titolare del cardinale Joseph Ratzinger e che in questi giorni è profondamente toccata dalla sua morte. «Benedetto XVI ha sempre mantenuto, sia da cardinale che da Papa, stretti legami con noi e davvero si sentiva a casa quando veniva qui, lo diceva sempre», le parole del parroco, don Luigi Lani.

Un legame forte, che parte da lontano – nel tempo e geograficamente – addirittura quando Ratzinger divenne cardinale il 27 giugno 1977, pochi mesi dopo essere nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga da Paolo VI. «Invitò, senza ancora neanche averli incontrati, un folto gruppo di giovani della nostra parrocchia a Monaco, per essere per qualche giorno ospiti della diocesi e conoscerli. Un gesto fantastico. Oggi hanno circa 60, 65 anni ma sono ancora tutti legati a quei momenti», spiega invece Matteo Mariani, un giovane parrocchiano. «Ricordo ancora – racconta – quando ero in quarta o quinta elementare e veniva a tutte le feste patronali o per le Cresime. Erano momenti intensi e oggi indimenticabili e già in quei frangenti si vedeva quanto ci tenesse alle persone. Voleva sempre salutare tutti. Chiedeva delle vite, della scuola, del lavoro di chi incontrava. Parlava con i giovani, con i ministranti e per lui era fondamentale che anziani e malati fossero sempre nelle prime file alle celebrazioni».

Proprio a Santa Maria Consolatrice Benedetto XVI fece la sua prima visita da Vescovo di Roma ad una parrocchia romana, il 18 dicembre del 2005. In quell’occasione, nell’omelia, disse espressamente «adesso mi sento a casa», ricorda sempre Mariani. Il suo sguardo «penetrante e familiare» viene ricordato anche nelle parole del parroco. «Ha avuto, negli anni, un impatto così forte – spiega – che in questi giorni moltissimi fedeli vengono da me anche solamente per confidarmi i loro ricordi».

E di ricordi è piena la chiesa di Santa Maria Consolatrice, con una piccola zona dedicata a sue fotografie ed oggetti. Gli ultimi – un cero, un calice e una pisside, usati dal Papa emerito nella sua cappella privata – sono stati inviati da Benedetto XVI lo scorso maggio, racconta don Lani: «anche da emerito faceva sentire la sua presenza. Io ogni anno inviavo un augurio a Natale e Pasqua e lui ha sempre avuto la dolcezza di risponderci, ogni volta con parole di vicinanza». E proprio il cero è stato accesso dalla parrocchia nel giorno in cui Papa Francesco ha rivolto l’appello di pregare per il suo predecessore.

Nei giorni scorsi, durante le ultime fasi di vita di Ratzinger, la preghiera dei parrocchiani è stata costante, così come una volta appresa la notizia della sua morte. «C’è stata una grandissima partecipazioni dei fedeli alle veglie di preghiera, al Rosario subito dopo la sua scomparsa e alle celebrazioni successive».

Ora, invece, la parrocchia si sta organizzando con alcuni pullman per partecipare ai funerali del 5 gennaio. «Almeno due, quindi con un centinaio di persone perché la richiesta di parteciparvi è tanta da parte dei cittadini», spiega Matteo Mariani. Si partirà dalla chiesa alle 5 del mattino e «sicuramente – racconta – ci saranno i nostri striscioni e faremo vedere la nostra presenza, per ricordarlo e ringraziarlo per quanto fatto per noi. Eravamo la sua casa e vogliamo esserlo ancora».

4 gennaio 2023