Torna al Pantheon il Festival organistico internazionale

L’inaugurazione il 9 settembre con il tedesco Kelber Beden, quindi 4 appuntamenti, il venerdì sera, fino al 7 ottobre. Il rettore Micheletti: «Sollecitare la fede anche attraverso l’esperienza artistica»

Le armonie d’organo di nuovo nella splendida cornice del Pantheon per la II edizione del Festival organistico internazionale, che torna dopo un anno di stop per la pandemia. La serata inaugurale il prossimo 9 settembre, poi ogni venerdì sera altri 4 appuntamenti fino al 7 ottobre. Una serie di cinque esibizioni che avranno come protagonisti un organista italiano e un giovane concertista neodiplomato, ma anche maestri provenienti da Germania, Francia e Stati Uniti. Un’attività pastorale «d’eccellenza ma rivolta a tutti», spiega l’arciprete Daniele Micheletti, rettore della basilica di Santa Maria ad Martyres, meglio nota, appunto, come Pantheon.

La prima serata vedrà l’esibizione del maestro tedesco Manuel Kelber-Beden, con composizioni di Bach, Mozart e Uematsu. Il 16 settembre, invece, il neodiplomato al Pontificio Istituto di Musica Sacra Davide Bucci porterà le melodie di Richter, Mendelssohn, Dubois e Capocci mentre il connazionale Guido Pellizzari si esibirà il 23 settembre, con brani di Frescobaldi, Froberger, Lully e Couperin. Il venerdì successivo, 30 settembre, Mark Andrews Colin, statunitense, riproporrà Bach oltre a Franck, Bonnet e Messiaen; nella serata conclusiva, protagonisti Quentin Guerrillot e il flauto Khristina Sarksyan, entrambi parigini, con musiche di Vivaldi, Franck, Roth e Grandmaison.

L’invito è quello di vivere la musica come pellegrinaggio interiore, «ma anche l’essere Chiesa come vuole il Santo Padre – spiega monsignor Micheletti -, con il dialogo e sollecitando la fede anche attraverso l’esperienza artistica». La musica sacra, dunque, per «avvicinare le persone, indipendentemente se credono o meno, se fedeli o turisti». Il Pantheon, inoltre, è uno dei monumenti più visitati della Capitale ma anche uno dei meno conosciuti: «È una chiesa difficile da gestire, proprio per la sua storia – spiega il rettore – e vogliamo proporre a chi entra qualcosa di più di una semplice visita a un monumento». La “Chiesa in uscita”, come suggerisce Papa Francesco, viene intesa con il Festival «come un’apertura verso il prossimo, che fa diventare il Pantheon stesso un santuario. Certamente non come Lourdes o Fatima o come una chiesa di campagna – precisa Micheletti – ma le melodie dell’organo ci ricordano che anche in una zona di Roma così caotica e rumorosa, piena di gente e turisti, si possono trovare silenzio, raccoglimento, riflessione e la capacità di abbracciare il proprio itinerario personale».

Tutti i concerti avranno inizio alle 17.30, e protagonista sarà sempre lo storico organo della basilica, realizzato nel 1926 da Giovanni Tamburini e restaurato nel 2013 dalla bottega organaria “Salvatore Pronestì” di Vibo Valentia, in Calabria.

6 settembre 2022