Il Consiglio dei ministri approva il decreto bis: nuovi aiuti per 17 miliardi

Il premier Draghi: misura «di proporzioni straordinarie». Quindi la rassicurazione: «L’Italia crescerà di più di Francia e Germania ma l’incertezza politica e geopolitica, che fa addensare “nuvole” sulla fine dell’anno». L’agenda del governo uscente: «La credibilità»

15 miliardi, più altri 2, all’incirca, di misure aggiuntive, per un totale di «17 miliardi da aggiungere ai circa 35» delle norme già approvate nel corso dell’anno. Nel pomeriggio del 4 agosto il Consiglio dei ministri – l’ultimo prima della pausa estiva – ha approvato il decreto Aiuti bis. Una misura «di proporzioni straordinarie», l’ha definita il premier Mario Draghi in conferenza stampa, evidenziando che si tratta di «una grande percentuale di prodotto interno lordo: più di 2 punti percentuali».

Nel decreto legge, «la proroga delle bollette e delle misure per i carburanti, la rivalutazione delle pensioni e un ulteriore taglio del cuneo fiscale » ma anche «misure a sostegno delle aziende agricole contro la siccità e misure per gli enti territoriali». Tutto senza «nessuno scostamento di bilancio», ha rivendicato il presidente del Consiglio, «perché l’andamento dell’economia è migliore. Ed è merito della capacità degli italiani, delle famiglie e delle imprese e un po’ anche della politica economica del governo – ha aggiunto -, che ha sostenuto senza esitazione l’economia mantenendo l’obiettivo della riduzione del deficit e del debito rispetto al pil». E ancora, il premier ha parlato di decreto «molto significativo» anche sul fronte dell’emergenza energetica. «Il governo – ha affermato – ha risposto con il sostegno all’economia, alle famiglie e alle imprese e se necessario ci sarà ancora un nuovo intervento», ha assicurato. In concreto, l’esecutivo «ha diversificato l’offerta del gas e oggi la nostra posizione – le parole di Draghi – è decisamente migliore rispetto agli altri Paesi europei per stabilità di forniture e il livello degli stoccaggi è oltre il 70%». Esattamente «al 74%», ha precisato il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, presente in conferenza stampa, così come il ministro dell’Economia Daniele Franco, a cui è andata la gratitudine del premier per lo «sforzo straordinario prodotto assieme a tutta la struttura del ministero».

Guardando alla strada percorsa finora, il presidente del Consiglio ha rilevato che la crescita annuale acquisita è pari al 3,4%, vale a dire «più di quanto stimato per tutto il 2022». Un dato molto positivo, ha spiegato, anche confrontato con tutti gli altri Paesi: una crescita «veramente straordinaria – ha evidenziato -, cresceremo più di Francia e Germania», anche se all’orizzonte già si addensano «nuvole», con previsioni «preoccupanti per il futuro». L’autunno infatti porterò con sé una serie di sfide: «Aumento del prezzo del gas, crisi energetica, il carovita», trascinato dal tasso d’inflazione, ma anche «l’incertezza geopolitica», che la crisi di Taiwan rischia di esacerbare. «Tutto questo richiede non so quale formula politica ma di certo servirà coesione sociale – il monito del premier -. Richiede clima di consapevolezza delle difficoltà che tutti gli italiani incontreranno negli ultimi mesi anno. Questo dovrebbe ispirare l’azione di governo». In ogni caso, le previsioni sul terzo trimestre non sono così pessimistiche» seppur in un contesto di «forte difficoltà per imprese e famiglie» che questo decreto intende «alleviare».

L’agenda, per il governo uscente, è dettata da una parola chiave: «Credibilità». All’orizzonte, gli obiettivi delineati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. «Vorrei riuscire ad arrivare a dare al governo successivo il  conseguimento di tutti gli obiettivi di quest’anno – ha detto ancora Draghi -. Certamente non soddisfare gli obiettivi Pnrr indebolisce la credibilità del Paese e tutti devono constatare come è andata man mano che siamo stati capaci di soddisfare tutti gli obiettivi. Ma son certo – ha aggiunto – che qualunque sarà il prossimo governo li rispetterà. L’importanza dell’impegno che abbiamo preso, la scommessa che abbiamo condiviso con altri  saranno rispettati da qualunque governo», ha ribadito, evidenziando come proprio il Pnrr sia in grado di «sostenere la crescita».

Riguardo al suo, personale, futuro, Draghi ha chiarito di non voler entrare nella disputa elettorale. Alla domanda se potrebbe restare «un nonno al servizio del Paese» ha replicato: «Certo che nonno resto». E ha aggiunto: «Oggi alla fine del Cdm ho fatto tanti auguri di buone vacanze a quelli che non hanno la campagna elettorale e gli auguri a tutti quelli che devono farla, che si verifichino desideri e sogni».

5 agosto 2022