Strage in Nigeria: la condanna della Commissione Ue

La comunicazione del vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis sull’attacco contro i cristiani nella chiesa di Owo, durante la Messa. «Condanniamo la violenza in tutte le sue forme»

Anche dal cuore dell’Europa arriva la ferma condanna dell’attacco di Pentecoste, il 5 giugno, contro i cristiani in Nigeria. Alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, ieri sera, 8 giugno, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis è intervenuto con una comunicazione su “La strage dei cristiani in Nigeria” avvenuta domenica scorsa, durante la messa, nella chiesa di San Francesco Saverio a Owo, nello Stato di Ondo, nella regione nordorientale del Paese. «Condanniamo questo attacco e condanniamo la violenza in tutte le sue forme, a prescindere dalla fede, dalla religione – ha affermato -. Persone sono state brutalmente uccise, una donna è stata brutalmente uccisa dopo essere stata accusata di blasfemia».

Dombrovskis ha parlato di «un attacco brutale»: si tratta, ha spiegato, di episodi non inconsueti ma che «finora si sono concentrati nel nord del Paese. La violenza – ha proseguito – è aumentata in modo drastico; dal 2020 la situazione della sicurezza in Nigeria è deteriorata rapidamente», ha rilevato, alimentando «tendenze diffuse che sono un problema annoso». Nel Paese infatti si registrano «attacchi indiscriminati nei confronti dei cristiani e dei musulmani per creare panico e dividere la società. Le cause alla base di questa insicurezza in Nigeria non sono però radicate nella religione», ha precisato il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue. Se è vero infatti che «a volte ci sono degli attacchi a sfondo religioso», è anche vero che «sono principalmente dovuti a circostanze locali, per esempio la concorrenza per risorse scarse, la povertà endemica, la poca istruzione, il basso accesso ai servizi pubblici, disoccupazione». A causarli, insomma, è «in generale un senso di esclusione».

Ancora, Dombrovskis ha ricordato il coinvolgimento dell’Ue in «un approccio integrato per la Nigeria che collega aspetti umanitari, di sicurezza, di politica e di sviluppo. Dobbiamo fare il possibile per evitare conflitti in Nigeria, evitando che diventino conflitti religiosi. Il rischio è reale – ha ammonito -. In vista delle elezioni generali del 2023 nel Paese – ha sottolineato – il rischio di violenze politiche aumenta in quanto la competizione elettorale alimenta le tensioni». Ma la Nigeria «ha un ruolo fondamentale nel continente africano»; di qui l’esortazione a «rafforzare il nostro approccio integrato con questo Paese». Per questo, «l’Ue continuerà ad essere impegnata a costruire una pace sostenibile, approfondire la democrazia e a garantire la protezione dei diritti fondamentali di tutti gli abitanti, tra cui il diritto alla libertà religiosa».

9 giugno 2022