Shevchuk: oltre un milione gli ucraini espulsi nei “campi di filtrazione”

La denuncia dell’arcivescovo maggiore di Kiev nel suo video messaggio quotidiano, dedicato all’accoglienza dello “straniero”. Il grazie a quanti hanno aperto «i loro cuori e le loro case» ai rifugiati

Dedicato all’accoglienza dello “straniero” il video messaggio quotidiano diffuso ieri, 10 maggio, dall’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina. «Oggi vogliamo pregare in modo particolare per tutti coloro che sono costretti a lasciare le proprie case – le sue parole -. Preghiamo soprattutto per oltre un milione di ucraini espulsi con la forza dai russi dalla loro patria: oggi loro si trovano nei cosiddetti campi di filtrazione. In realtà – spiega il presule -, si tratta dei campi di concentramento siti sul territorio russo. Da lì, dopo interrogatori e torture, vengono trasferiti nelle vaste distese dell’est della Russia».

Shevchuk punta i riflettori sulla condizione di «milioni di ucraini» rimasti senza casa a motivo della guerra. «Secondo le Nazioni Unite, più di 12 milioni di ucraini sono già fuggiti dalle loro case. Più di 5 milioni hanno lasciato la loro patria e cercano protezione, cercano aiuto fuori dall’Ucraina. Oggi, cogliendo questa opportunità – prosegue -, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno aperto i loro cuori e le loro case ai rifugiati ucraini. In questo modo, onorate Cristo stesso presente in mezzo a voi. Vorrei ringraziare, in particolare, tutti i nostri fratelli e sorelle in Ucraina che stanno condividendo ciò che hanno, per accogliere gli sfollati interni. Oggi probabilmente – è la riflessione dell’arcivescovo – non esiste una città ucraina libera in cui non siano accolti i rifugiati. Al sud, nel nord, nel centro dell’Ucraina, specialmente in Ucraina occidentale… È così importante che in tutti coloro a cui apriamo le nostre case, che cercano il rifugio presso di noi, vediamo davvero la persona di Cristo stesso».

11 maggio 2022