David di Donatello: “È stata la mano di Dio”, miglior film e regia
A Sorrentino i due riconoscimenti più importanti dell’Accademia del cinema italiano. Dominatore della serata, Gabrielle Mainetti con “Freaks Out”. Migliori attori: Silvio Orlando e Swamy Rotolo
Miglior film e migliore regia: con il suo film più personale, “È stata la mano di Dio”, Paolo Sorrentino si è aggiudicato i due riconoscimenti più importanti dell’Accademia del cinema italiano. È andata in onda ieri sera, 3 maggio, in diretta su Rai Uno la 67ª edizione dei David di Donatello, condotta dagli Studi di Cinecittà da Carlo Conti e Drusilla Foer, nella quale la pellicola di Sorrentino si è aggiudicata anche i Davd Giovani per la fotografia – in ex aequo con “Freaks Out” – e per l’attrice non protagonista Teresa Saponangelo.
Il maggior numero di statuette però è andato al regista romano Gabriele Mainetti con “Freaks Out”. Forte delle sue 16 candidature, ha portato a casa riconoscimenti per scenografia, fotografia, effetti visivi, trucco e acconciatura. A questi si aggiunge anche il David come migliore produzione, condiviso dal team Lucky Red, Goon Film e Rai Cinema. Migliori attori di questa 67ª edizione dei David sono Silvio Orlando per “Ariaferma”, di Leonardo Di Costanzo, e la diciassettenne Swamy Rotolo per “A Chiara”, di Jonas Carpignano. Migliore attore non protagonista, oltre a Saponangelo per “È stata la mano di Dio”, Eduardo Scarpetta per “Qui rido io”, di Mario Martone.
Al dramma carcerario “Ariaferma” è andato il riconoscimento come migliore sceneggiatura originale mentre il migliore copione non originale è quello del film “L’Arminuta”, adattamento dell’omonimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio. Ancora, successo per “Ennio” di Giuseppe Tornatore, omaggio all’indimenticato maestro Ennio Morricone, che ha conquistato i David per le categorie documentario, montaggio e suono. Infine, nel corso della cerimonia assegnati tre premi speciali alla carriera: alle attrici romane Giovanna Ralli e Sabrina Ferilli, come pure al regista napoletano Antonio Capuano.
«Sono stati due anni terribili – ha dichiarato aprendo la serata il ministro della Cultura Dario Franceschini -. Il cinema ha attraversato con grande spirito di adattamento questo deserto. Ora andiamo verso una nuova stagione di ottimismo». Il governo, ha assicurato, metterà in campo numerose risorse per il rilancio del settore, a cominciare dai 300 milioni di euro per Cinecittà. «Ci saranno investimenti di Stato per l’ammodernamento delle sale», ha aggiunto, sottolineando che occorre lavorare anche sul riaffermare nel pubblico, soprattutto nei giovani, il valore della visione come esperienza collettiva e non individuale.
4 maggio 2022