Baobab: tutti assolti dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Lo ha deciso il Gup di Roma. Imputati: il presidente Costa e due attivisti. L’associazione: «Felici e arrabbiati». Arci: «Giustizia è fatta». Sea Watch: «Non esiste il reato di solidarietà»

Andrea Costa, presidente di Baobab experience, e altri due attivisti dell’organizzazione sono stati assolti dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché il fatto non sussiste. Lo ha deciso il gup di Roma al termine del processo con rito abbreviato che si è svolto ieri mattina, 3 maggio. «Siamo felici ma arrabbiati – spiega il Baobab in un post -. Nessuno riparerà il danno ricevuto ma abbiamo tutta l’energia per gridare ancora più forte che la solidarietà non è reato».

L’accusa si fondava su un episodio avvenuto nel 2016. Pochi giorni dopo lo sgombero del presidio originario di via Cupa, a Roma, di fronte all’ex centro culturale Baobab, i volontari dell’associazione avrebbero comprato dei biglietti del bus a nove migranti del Sudan e del Ciad. Una volontaria avrebbe fatto il viaggio con loro arrivando prima a Genova in bus e poi a Ventimiglia nel campo attrezzato della Croce Rossa italiana. Per questo i tre rischiavano una condanna dai 3 ai 16 anni di carcere.

«Dopo sei anni di indagini, pedinamenti e intercettazioni, finalmente è arrivata la sentenza di assoluzione per Andrea Costa. L’assoluzione è piena perché il fatto non sussiste: siamo molto felici, sollevati e soddisfatti – scrive Arci in una nota -. Si conferma così il principio che chi aiuta non può essere accusato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, come afferma anche una sentenza della Corte costituzionale. Questo reato, infatti, fino a oggi è stato contestato più a chi aiuta anziché a chi lucra sulla pelle degli stranieri. Giustizia è fatta!». Anche l’ong tedesca Sea Watch esprime solidarietà: «Non esiste il reato di solidarietà. L’ennesima criminalizzazione si conclude con l’ennesima assoluzione».

4 maggio 2022