Paolo Martinelli è il vicario apostolico dell’Arabia del Sud

Finora vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Milano, succede a Paul Hinder, di cui il Papa ha accettato la rinuncia al governo pastorale del vicariato. Classe 1958, appartiene all’ordine dei Cappuccini

La Penisola arabica ha un nuovo vicario apostolico. Papa Francesco infatti ha accettato la rinuncia al governo pastorale del vicariato apostolico dell’Arabia del Sud presentata da monsignor Paul Hinder per raggiunti limiti di età. Contestualmente ha nominato a succedergli Paolo Martinelli, suo confratello cappuccino, finora vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Milano, trasferendolo dalla sede titolare di Musti di Numidia.

La notizia è stata diffusa ieri, 1° maggio, dalla Sala Stampa della Santa Sede. Milanese, classe 1958, Martinelli matura la vocazione francescana alla fine degli anni ’70, entrando, nel 1978, nell’ordine dei Frati Minori Cappuccini della provincia di san Carlo in Lombardia. Ordinato sacerdote nel settembre nel 1985, studia e insegna Teologia in diversi atenei pontifici. Il 24 maggio 2014 viene nominato vescovo ausiliare di Milano. L’ordinazione episcopale avviene nel Duomo il 28 giugno 2014. Nel capoluogo ambrosiano svolge il ministero di vicario episcopale per la Vita consacrata e per la Pastorale scolastica; è inoltre delegato della Cei per la Vita consacrata e la Pastorale della salute. Nella Cei è anche presidente della Commissione episcopale per il Clero e la Vita consacrata. Molte anche le sue collaborazioni con le diverse Congregazioni presso la Santa Sede.

Immediato il messaggio dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini, che ha ricordato che la nuova missione chiama il vescovo Martinelli a «prendersi cura dei fedeli cattolici presenti in una regione molto vasta»; fedeli per lo più migranti per lavoro dai Paesi asiatici. Il vicariato apostolico dell’Arabia del Sud comprende infatti gli Emirati Arabi Uniti, l’Oman, lo Yemen, per una popolazione complessiva di circa 43 milioni di persone. «Mi faccio voce della diocesi di Milano e della Conferenza episcopale lombarda per esprimere riconoscenza e ammirazione per fra Paolo», le parole di Delpini.

2 maggio 2022