Accoglienza profughi ucraini: l’impegno di Caritas Roma

La testimonianza dell’equipe impegnata in stretto contatto con la Protezione civile: l’episodio delle 36 persone da accompagnare contemporaneamente. La raccolta fondi: superati i 703mila euro

La Caritas diocesana di Roma è stata, fin da subito, in prima linea nell’accoglienza degli ucraini che hanno lasciato il loro Paese a causa della guerra. Sempre in stretto contatto con la Protezione civile. Un lavoro costante, non facile, di mediazione, presa in carico, accompagnamento, che non viene quasi mai raccontato. Qualche giorno fa, ad esempio, è arrivata all’équipe della Caritas impegnata nell’accoglienza dei profughi ucraini la richiesta di accompagnare 36 persone alle loro destinazioni di accoglienza. Tutte in contemporanea. «Di fronte alla richiesta improvvisa, da un giorno all’altro, della Protezione civile – raccontano – la reazione è quella di uno stupore misto a preoccupazione. Preoccupazione che capisci non essere dovuta al chiedersi se riusciremo o non riusciremo a rispettare il compito, quanto piuttosto preoccupazione di non essere fedeli a noi stessi».

Non è difficile accompagnare le persone, spiegano, ma farlo mantenendosi «rispettosi della propria identità e della propria dignità, cercare di fare in modo che questo accompagnamento non sia un riempire le caselle ma sia, per quanto faticosamente, accompagnare delle persone che scappano dalla guerra ad essere accolte in una realtà nuova da persone che sono ansiose di dedicarsi a loro e non sanno bene questo cosa significhi». Dall’Hotel Massimo D’Azeglio, dove queste persone sono temporaneamente alloggiate, gli operatori della Caritas li hanno così condotti verso le loro nuove dimore, con macchine e pullmini gentilmente offerti e prestati.

«All’arrivo all’albergo il clima è di grande eccitazione e corsa: il radunare le persone, il verificare che siano quelle giuste, il cercare di incontrarle, il cercare di scambiare qualche parola – raccontano -. In tutto questo il sentirsi squadra. Incrociare gli sguardi di chi è da 25 anni che lavora insieme a te e con lui condividi praticamente tutto, o di chi è da poche settimane che condivide con te questa esperienza e senti che sta camminando al tuo fianco, ognuno donando il massimo di sé. Non tutto va come deve andare, le variazioni al previsto sono tante… E noi a cercare di prendere nota di tutto cercando di rassicurare e di assicurare che nei prossimi giorni ci prenderemo cura anche di questo. Cercando di ricordarsi sempre che non stai consegnando un pacco ma stai consegnando una persona, nonostante la fretta di portare a termine tutto. Sentire che di fronte alla tragedia è un piccolo contributo quello che stai dando, ma è fondamentale darlo».

A renderlo possibile sono anche le tante offerte raccolte per l’emergenza Ucraina. Con la colletta straordinaria del Giovedì Santo nelle parrocchie romane – a sostegno delle famiglie già arrivate a Roma – sono stati raccolti oltre 703mila euro. È il dato aggiornato al 14 aprile: 87.500 euro sono già stati versati a Caritas Italiana perché siano destinati ai progetti di sostegno alle Caritas ucraine e dei Paesi limitrofi. «La somma residua – spiegano dall’organismo pastorale – verrà destinata in parte sempre a Caritas Italiana, per sostenere i progetti in Ucraina, Polonia, Moldavia e Romania e, in parte, sarà utilizzata per sostenere l’accoglienza degli ucraini a Roma».

È sempre possibile contribuire con donazioni al conto corrente postale 001021945793 intestato a Fondazione “Caritas Roma” – Onlus (via Casilina Vecchia 19), causale “Sostegno Ucraina”, con bonifico bancario Banco Posta (Iban: IT50F0760103200001021945793).

27 aprile 2022