In Afhanistan 5 bambini uccisi da un residuato bellico

2 i piccoli rimasti feriti. Iacomini (Unicef Italia): «Tutt’altro che un caso isolato. Negli ultimi 7 mesi il bilancio è di 301 vittime tra i bambini ma la cifra reale è molto più alta»

5 bambini – 1 femmina e 4 maschi – uccisi e 2 feriti, un maschio e una femmina. Sono le vittime del residuato bellico esploso domenica 3 aprile in Afghanistan, nel distretto di Marjah, nella provincia di Helmand. A riferirlo è il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini, informando che «i nostri rappresentanti in Afghanistan hanno espresso le più sentite condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime e dei feriti».

Nell’analisi di Iacomini, «questo ultimo incidente è tutt’altro che un caso isolato. In Afghanistan, negli ultimi sette mesi, 301 bambini sono stati uccisi o feriti da residuati bellici esplosivi e mine antiuomo ma la cifra reale è molto più alta – avverte -. Temiamo che gli incidenti che coinvolgono i bambini colpiti da mine e residuati bellici continueranno a crescere perché l’ambiente in sicurezza è diventato più ampio e i civili si stanno avventurando in aree che prima erano vietate». Per i più piccoli poi il rischio di morire per un ordigno inesploso è più alto, rispetto agli adulti, dato che «in molti casi hanno il compito di raccogliere rottami di metallo per integrare i magri redditi familiari colpiti da una crisi senza precedenti», rende noto il portavoce di Unicef Italia.

5 aprile 2022