Ucraina: prosegue l’offensiva di Mosca

Forti esplosioni nella zona dell’aeroporto di Leopoli. Combattimenti nel centro di Mariupol e bombe a 70 chilometri dal confine con la Polonia. Prosegue intanto l’evacuazione dei civili dalla regione di Kiev

Tre forti esplosioni sono state avvertite, nelle prime ore di questa mattina, 18 marzo, nella zona dell’aeroporto civile di Leopoli, annunciate come sempre dalle sirene antiaeree. Foto e video circolati sui social mostrano una colonna di fumo enorme. È il primo attacco alla Capitale dell’ovest dell’Ucraina dall’inizio della guerra, confermato anche dal sindaco di Leopoli Andriy Sadovyi, che, secondo il canale telegram Ukraina 24, ha spiegato: «L’obiettivo non era l’aeroporto». Fonti locali confermano che il vero obiettivo potrebbe essere una fabbrica di velivoli in prossimità dello scalo internazionale della città, a circa 70 chilometri dal confine con la Polonia. In ogni caso, «al momento non risulta alcuna vittima», assicura il primo cittadino, informando che l’attacco missilistico ha colpito una fabbrica per la riparazione degli aerei la cui attività, tuttavia, era stata sospesa.

Combattimenti in corso anche a Mariupol, nell’est del Paese. Dal ministero della difesa russo informano che è in corso un’operazione congiunta dell’esercito di Mosca con le milizie filorusse dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, nel Donbass, che «hanno stretto la morsa dell’accerchiamento e combattono ora contro i nazionalisti nel centro della città», ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov. La città infatti si trova nella parte del Donbass che fino a poche settimane fa rientrava nel controllo di Kiev. Continuati nella notte continuati i bombardamenti russi sulla provincia di Lugansk, controllata ancora da Kiev. L’obiettivo: avanzare verso Rubizhne. Missili russi anche su Kharkiv: colpito, riferisce il Guardina online, uno dei più grandi centri commerciali della città. dove è divampato un incendio di vaste proporzioni. Parzialmente danneggiati altri due edifici residenziali. Un soccorritore è morto mentre un altro è rimasto ferito.

Prosegue intanto l’evacuazione dei civili dalla regione di Kiev. Ne dà notizia il Servizio statale di emergenza, riferisce la Bbc. Oltre mille, informano, gli ucraini trasportati fuori dalla regione nella notte con autobus e macchine. Ora, assicurano i funzionari del Servizio di emergenza, sono in un «posto sicuro». E dal cuore delle istituzioni europee, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, intervenendo all’VIII Forum sulla Coesione, ha dichiarato: «Fino a quando gli ucraini non potranno tornare a casa in sicurezza e ricostruire in pace il loro Paese indipendente e democratico, li accoglieremo e li sosterremo».

Da parte russa, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov in un’intervista rilasciata questa mattina al canale tv affiliato al Cremlino ha affermato: «Sopravvivremo alle sanzioni. Dopo il 2014 abbiamo imparato a contare su noi stessi. La nostra reazione alle sanzioni dell’Occidente è solo l’inizio del cambiamento dell’economia della Russia». Quindi ha dichiarato disponibilità a «cooperare con tutti coloro che sono pronti a farlo sulla base del rispetto reciproco. Noi non abbiamo mai chiuso la porta all’Occidente – ha aggiunto -, l’hanno chiusa loro». Ma proprio sulle sanzioni si sono confrontati questa mattina il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell. «Abbiamo discusso della preparazione del 5° pacchetto di sanzioni dell’Ue alla Russia – scrive su Twitter Kuleba -. La pressione continuerà a crescere finché sarà necessario per fermare la barbarie russa. Abbiamo anche discusso di protezione e aiuto per gli ucraini fuggiti dalle bombe russe nell’Ue».

Prevista invece per le 14, ora italiana, la telefonata tra il presidente americano Joe Biden e il collega cinese Xi Jinping: la prima da quando ha avuto inizio l’invasione russa. Il timore del Pentagono è che il leader del Cremlino Vladimir Putin possa ricorrere alla minaccia nucleare se la guerra in Ucraina si trascina. Lo ha evidenziato il capo della Dia, il tenente generale Scott Berrier, in un’audizione parlamentare. Per l’intelligence britannica invece «i continui attacchi ucraini stanno costringendo la Russia a dirottare un gran numero di truppe per difendere le proprie linee di rifornimento sia di cibo che di carburante. Questo – scrivono in un rapporto – sta limitando gravemente il suo potenziale offensivo».

Nove intanto i corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili concordati per la giornata di oggi, informa via Telegram il vice primo ministro Iryna Vereshcuk. Uno riguarda la città di Mariupole conduce fino a Zaporizhzhia. Altri corridoi sono nella regione di Sumy, nel nord-est vicino al confine con la Russia. Vereshcuk spiega che si prevede di fornire aiuti umanitari a Balakleya e Izyum, nella regione di Kharkiv. Per domani invece, aggiunge, «stiamo lavorando alle rotte per la consegna degli aiuti umanitari alle città delle regioni di Kherson e Luhansk».

18 marzo 2022