Navi russe bombardano Odessa

Colpita nella notte la costa a sud. Attaccate anche Kharkiv – 2 i morti confermati – e Mariupol, bersagliata anche dal mare. Coprifuoco totale a Kiev, fino alla mattina di giovedì. Il presidente ucraino Zelensky: gli incontri continuano ma serve tempo

La notizia dell’attacco è arrivata nella notte: le navi russe presenti nel Mar Nero – 14 quelle rilevate dai satelliti, tra cui il Pyotr Morgunov, nave anfibia lunga 120 metri – hanno iniziato a bombardare le coste a sud della città di Odessa, il principale porto dell’Ucraina, oltre che la terza città più grande del Paese. Il consigliere del ministro degli Affari interni ucraino Anton Gerashchenko riferisce sui social che sono stati lanciati razzi e sono stati sparati colpi di artiglieria, che hanno avuto come bersaglio postazioni delle forze armate ucraine e infrastrutture militari a sud della città, nella zona di Belgorod-Dnestrovsky. Non sembra ci siano stati tentativi di sbarco di truppe.

L’allarme anti aereo è scattato a Odessa alle 2.57 (ora locale), con le sirene che hanno spinto i civili a raggiungere i rifugi. Allarmi anche a Poltava, Dnipro, Ivano-Frankivsk e Leopoli. Esplosioni nella notte anche a Kiev, iniziate subito dopo il tramonto. Un raid su un edificio residenziale di cinque piani nel quartiere di Sviatoshyn, nella parte occidentale, ha provocato almeno 5 morti,  causando un vasto incendio. E cresce il timore che le truppe russe stiano preparando l’assalto decisivo alla Capitale, dopo giorni di lento avvicinamento delle colonne di blindati, tanto che le  autorità hanno dichiarato un nuovo coprifuoco totale di 36 ore, fino al mattino di domani, 17 marzo.

A Mariupol, da giorni sotto assedio da parte delle forze russe, è iniziato l’attacco dal mare: lanciati, nella notte, razzi partiti dalle navi da guerra nel mare di Azov. Ininterrotti i raid aerei. A riferirlo è Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco della cittadina ucraina. «I primi missili – spiega – sono stati lanciati da una nave vicino a Bilosaraiska Kosa, verso la città». Resta occupato dai militari russi l’ospedale regionale di Mariupol: «Costringono i medici a curare i loro feriti – ancora le parole di Andryushchenko – e usano anche i pazienti come scudo contro i tentativi di riprendere il controllo del nosocomio da parte dei nostri soldati».

Notte di bombe anche a Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, dove sono stati distrutti due edifici residenziali e, intorno alle 3 del mattino, è stata attaccata anche una scuola. Due i morti, nel crollo degli edifici; 4 le persone estratte vive dalle macerie. Stando ai dati del Servizio di emergenza dell’Ucraina, dall’inizio del conflitto sono almeno 500 le persone che hanno perso la vita nella città, che aveva una popolazione di 1,4 milioni di persone. I numeri tuttavia non sono al momento verificabili. Registrate esplosioni anche a Zaporizhzhia, nel sudest dell’Ucraina ,dove si trova la più grande centrale nucleare dell’Europa: il segretario del consiglio comunale Anatoliy Kurtev parla di un’esplosione verificatasi nella stazione ferroviaria. Il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina Oleksandr Starukh in un messaggio su Telegram riportato dalla Bbc scrive che per la prima volta dall’inizio dell’invasione la Russia ha preso di mira le infrastrutture civili nella città: colpito dai missili russi, oltre alla stazione ferroviaria, anche un parco pubblico. «Secondo i dati preliminari – aggiunge -, nessuno è stato ucciso». I missili avrebbero colpito la città mentre circa 3mila auto di sfollati stanno arrivando a Zaporizhia da Mariupol, secondo quanto riferiscono le autorità locali.

Nella mattina di oggi intanto, 16 marzo, continuano i colloqui tra le delegazioni di Mosca e Kiev, nel tentativo di negoziare un accordo che metta fine agli scontri. Colloqui che il presidente ucraino Zelensky definisce «più realistici», spiegando che «c’è sicuramente spazio per compromessi. Abbiamo comunque bisogno di tempo – conclude – perché le decisioni da prendere siano nell’interesse dell’Ucraina». Diversa la posizione del presidente russo Putin, che in una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, riferisce il servizio stampa del Cremlino, ha sottolineato la mancanza di «serietà» di Kiev nei negoziati di pace. «Putin – affermano – ha delineato le sue valutazioni fondamentali sui negoziati in corso tra i rappresentanti russi e ucraini per elaborare accordi che tengano conto delle ben note richieste russe. Allo stesso tempo, è stato notato che Kiev non dimostra un atteggiamento serio verso la ricerca di soluzioni reciprocamente accettabili».

16 marzo 2022