Al Gemelli una piccola ucraina in fuga dalle bombe di Kiev

La bambina, 7 anni, arrivata per curare il suo tumore, dopo che la guerra ha interrotto le terapie che aveva iniziato nella Capitale ucraina

Anna, 7 anni e una malattia difficile come un tumore renale con metastasi, diagnosticato a fine gennaio. L’inizio della chemioterapia nella sua città, Kiev, poi lo scoppio della guerra e l’interruzione delle terapie necessarie. Quindi la fuga, con la mamma, e infine l’approdo al reparto di Oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli.

A raccontare la sua lunga odissea, sono proprio gli specialisti del Gemelli. «La storia di Anna – raccontano dal Policlinico – comincia all’inizio di quest’anno, quando le viene diagnosticato un tumore del rene (nefroblastoma), già esteso ai polmoni. La piccola comincia un ciclo di chemioterapia presso l’International Cancer Center di Kiev. Poi scoppia la guerra. L’ultimo ciclo di chemio le verrà somministrato direttamente dalla mamma, a casa. Ma lì non sono più al sicuro e soprattutto la terapia non può più essere garantita tra i bombardamenti, che diventano sempre più insistenti». Inizia così la fuga, prima a casa dei nonni, che abitano poco fuori Kiev; «intanto prendono contatto con l’altra nonna, che lavora vicino Roma come badante e che si mette in contatto con l’équipe dell’oncologia pediatrica del Gemelli e con l’Associazione genitori oncologia pediatrica (Agop)».

Inizia così l’avventura che le porterà in Italia. «Anna saluta i nonni e con la mamma sale su un autobus che, dopo un viaggio di 30 ore, le lascia ai confini con la Romania. Le due attraversano la frontiera a piedi; ad attenderle trovano i volontari della Croce Rossa e una famiglia romena, che si offre non solo di ospitarle in casa ma di acquistare per loro il biglietto aereo Iași-Fiumicino. Mamma e figlia salgono su quell’aereo che le porterà tra le braccia della nonna che lavora in Italia». Ad accoglierle a Fiumicino, anche i volontari dell’Agop che le trasferiscono subito in ospedale, presso il reparto di Oncologia pediatrica.

«Qui da noi – spiega il direttore Antonio Ruggiero – Anna proseguirà il suo programma di cure che prevede la prosecuzione della chemioterapia per circa 2 settimane; successivamente verrà programmato l’intervento chirurgico per rimuovere il rene malato e, se possibile, anche le metastasi polmonari. Quello di Anna – prosegue – è un tumore pediatrico che, anche in fase avanzata, ha spesso una prognosi positiva e quindi siamo fiduciosi sull’esito dei nostri trattamenti». Intanto medici, infermieri e volontari Agop comunicano con Anna e la sua mamma con il traduttore dello smartphone, quando non è presente il mediatore culturale o la nonna. «Ma a raccontare le storie più belle sono i sorrisi che abbracciano le due ospiti ucraine, accolte in un reparto che sa ancora di Carnevale con i festoni colorati e i disegni nei corridoi e nelle stanze. Ad Anna e alla sua mamma è stata assegnata la stanza “Grecia” perché in questo reparto le stanze sono contraddistinte dal nome dei diversi Paesi europei. All’appello, manca ancora la stanza “Ucraina”, ma Anna e la mamma hanno già precorso i tempi in quella direzione», si legge nella nota diffusa dal Policlinico Gemelli.

2 marzo 2022