Il mondo del cinema saluta Monica Vitti

Romana, classe 1931, si è spenta nella Capitale il 2 febbraio, dopo una lunga malattia degenerativa. Una carriera quarantennale, la sua, tra cinema, teatro e tv

Si è spenta questa mattina, mercoledì 2 febbraio, a Roma, Monica Vitti, che nella Capitale era nata – col nome di Maria Luisa Ceciarelli – il 3 novembre 1931. 90 anni compiuti il novembre scorso, aveva iniziato a Roma la carriera quarantennale, tra cinema, teatro e tv, facendo la prima esperienza teatrale da dilettante a 14 anni e mezzo; quindi entra all’Accademia di arte Drammatica, dopo il superamento dell’esame di ammissione, nel 1950.

All’inizio del suo percorso artistico, l’incontro con Michelangelo Antonioni. I film che interpreta con lui lasciano un segno profondo nel cinema italiano del dopoguerra: L’avventura (1960); La notte (1961); L’eclisse (1962); Il deserto rosso (1964). È l’inizio di un itinerario segnato da successi crescenti e da una popolarità in rapido aumento, favorita dal passaggio a metà degli anni Sessanta al più malleabile ambito della commedia leggera.  Ricordiamo titoli ormai storici quali La ragazza con la pistola (1968); Amore  mio aiutami (1969), Dramma della gelosia (1970).

Da quel momento in poi, Vitti alterna con intelligenza e disinvoltura il cinema d’autore e quello della commedia all’italiana, mettendosi al servizio di registi acuti osservatori della quotidianità quali Dino Risi, Ettore Scola, Steno, Luigi Magni. Ha affidato alla sua risata talvolta fragorosa e non perfetta il compito di disegnare le mille facce dei personaggi nazionali; compito ancora più difficile perché si muoveva, da donna, in un ambito che è in genere territorio degli uomini. Va ricordata come una donna libera e fuori dagli schemi. Alla fine degli anni ’80 con il film Scandalo segreto, anche diretto, chiude la sua carriera, a causa di una malattia degenerativa che la tiene prigioniera fino alla fine, custodita dal marito Roberto Russo. I suoi film sono nel ricordo di ogni spettatore, testimonianza viva e indelebile di una memoria da tutti condivisa.

2 febbraio 2022