Lotta alla pandemia: scatta l’obbligo vaccinale per gli over 50

Nuova stretta contro chi non vuole immunizzarsi: dal 15 febbraio Super Green pass per tutti i lavoratori del pubblico e del privato, compresi i liberi professionisti. Rischio multe anche per i disoccupati. Per il personale universitario, obbligo esteso a tutte le età. Il premier Draghi: «Salvare vite umane»

Linea dura contro i no vax per vincere la guerra alla pandemia. Da sabato 8 gennaio, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, è scattato l’obbligo vaccinale per gli over 50 in vigore fino al 15 giugno. Esenti solo coloro che, muniti di certificato medico, attestino il pericolo per la salute. «I provvedimenti vogliono salvare vite umane, preservare il buon funzionamento delle strutture ospedaliere e allo stesso tempo mantenere aperte le scuole e le attività economiche», ha detto nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Mario Draghi, che stasera, 10 gennaio, alle 18 in conferenza stampa spiegherà nel dettaglio le motivazioni che hanno imposto una nuova stretta contro chi non vuole immunizzarsi.

Con la variante Omicron estremamente contagiosa – che in settimana ha fatto registrare un record di contagi con oltre 200mila casi in 24 ore (155.659 i contagi ieri, 9 gennaio, a fronte di 993.201 tamponi processati) – e gli ospedali sotto pressione, il Consiglio dei ministri, dopo tre ore di riunione, il 5 gennaio ha varato le nuove regole che prevedono, tra l’altro, l’esibizione del Green pass anche per andare in banca, all’ufficio postale e per fare shopping. Ma il fulcro del nuovo decreto riguarda l’obbligo vaccinale per chi ha dai 50 anni in su, lavoratori o disoccupati che siano, italiani, stranieri non comunitari e di altri Stati membri dell’Unione europea residenti in Italia.

Nello specifico, dal 15 febbraio tutti i lavoratori over 50 impiegati nel settore pubblico e privato, compresi i liberi professionisti, per esercitare la propria professione dovranno essere in possesso di Super Green pass, ottenibile solo con la vaccinazione o con la guarigione dal coronavirus. I non vaccinati saranno considerati assenti ingiustificati e rischiano la sospensione dello stipendio, ma non il posto di lavoro, oltre a una sanzione fino a 1.500 euro. Dal 1° febbraio a rischio multe anche i disoccupati non immunizzati dai 50 anni in su, ai quali sarà inflitta una sanzione di 100 euro una tantum, erogata dall’Agenzia delle entrate, che monitorerà l’anagrafica vaccinale. L’unica strada per non incorrere nell’ammenda è vaccinarsi sottoponendosi alla prima dose entro il 31 gennaio, per poter così acquisire il Super Green pass entro il 15 febbraio. L’obbligo vaccinale è esteso al personale universitario senza limiti di età, equiparato così a quello scolastico. Scelte adottate per «stringere il più possibile l’area dei non vaccinati, quella che provoca un peso significativo sugli ospedali», ha specificato il ministro della Salute Roberto Speranza. Il messaggio è chiaro: spingere il più possibile verso il vaccino, la cui terza dose può essere prenotata da tutti gli over 12 già dopo 4 mesi dalla seconda.

Dal 20 gennaio fino al 15 giugno bisognerà obbligatoriamente avere a portata di mano il Green pass base, conseguibile dopo l’esito negativo del tampone, se si vorrà andare dal parrucchiere, dal barbiere, dall’estetista e per richiedere i colloqui con i detenuti. Dal 1° febbraio l’obbligo della certificazione base scatta anche per accedere in banca, nell’ufficio postale, nei negozi, nei centri commerciali, negli uffici pubblici (Comuni, Province, Regioni). Restano esclusi i negozi alimentari e le farmacie. Da oggi invece, 10 gennaio, fino al 31 marzo, giorno in cui è fissata la fine dello stato di emergenza, è obbligatorio il Super Green pass per salire sui mezzi di trasporto pubblico locale e regionale, su aerei e treni. Sui mezzi di trasporto obbligatorio anche l’uso della mascherina di tipo Ffp2. Certificazione verde rafforzata anche per accedere negli alberghi, per sedersi al tavolo del ristorante o di un bar, anche all’aperto, per entrare in piscina e nei centri benessere, anche all’aperto, per assistere a spettacoli in teatro o vedere un film al cinema. Restrizioni ai non vaccinati previste anche per gli sport di squadra, nei centri natatori, sulle piste da sci, nei centri sociali e culturali. Vietato ai no vax visitare sagre e fiere, partecipare ai congressi, ai convegni e alle feste per cerimonie civili e religiose. Dal 1° febbraio il Green pass rafforzato avrà una validità di 6 mesi dalla guarigione o dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla dose booster.

Sul fronte scuola, il ritorno in aula dopo le festività natalizie coincide con i nuovi protocolli. Nella scuola dell’infanzia è prevista la sospensione delle attività per dieci giorni già in presenza di un caso positivo. Alle elementari, invece, con un caso di positività si attiva la sorveglianza con testing. Le lezioni in presenza proseguono effettuando un tampone rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività, da ripetere dopo cinque giorni. In caso di due o più positivi è prevista la didattica a distanza per tutta la classe per dieci giorni. Per le scuole medie e i licei, auto-sorveglianza e mascherine Ffp2 in caso di un positivo in classe. In presenza di due positivi è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni o che non hanno ricevuto la terza dose. Tutti gli altri proseguono le attività in presenza con l’auto-sorveglianza e l’utilizzo di mascherine Ffp2 in classe. Con tre casi nella stessa classe è prevista la Dad per dieci giorni.

Nelle parole dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, «il vaccino è uno strumento potente di riduzione delle diseguaglianze sociali: gratuito, accessibile a tutti, è scientificamente dimostrato che riduce le complicanze della malattia. Chi è contro i vaccini alimenta le distanze sociali soprattutto nei confronti di chi è più svantaggiato. Dunque diffidate dei cattivi maestri».

10 gennaio 2022