Scuole verso la riapertura. Le paure delle famiglie e i dubbi dei presidi

Rusconi (Anp Lazio): «Tante famiglie ci scrivono chiedendo il ritorno alla didattica a distanza». Istituti ancora in attesa di indicazioni dalle istituzioni

Arrivati a metà delle vacanze natalizie le scuole e le famiglie iniziano a interrogarsi su quel che sarà alla ripresa, con i contagi di Covid che per via della variante Omicron aumentano in modo esponenziale. Un grande lavoro spetta ai presidi, chiamati a gestire nei loro istituti la delicata situazione. Ne parliamo con il presidente dell’Associazione presidi del Lazio Mario Rusconi.

Professore, in vista della riapertura delle scuole possiamo aspettarci che la didattica a distanza venga riproposta?
Il rischio c’è. Noi presidi abbiamo richiesto che ci fosse uno sforzo ampio da parte del ministero della Salute, delle Asl e dell’Esercito per procedere a un massiccio impiego di tutte le risorse a disposizione per verificare con tamponi l’ingresso dei ragazzi nelle scuole ma per ora non abbiamo avuto riscontro. Noi sappiamo che al momento ci sono circa 400 scuole che hanno fatto questa sperimentazione ma sono 400 su 8mila, ovvero una goccia nel mare. Nel momento in cui tornando a scuola si verificassero, come successo prima di Natale, due/tre casi per classe è evidente che queste classi devono andare in quarantena; già prima di Natale erano circa un migliaio ma è probabile che dopo le feste ci possano essere più infezioni e quindi la necessità di ricorrere alla didattica a distanza, che funziona come salvagente ma sappiamo che ha tutta una serie di controindicazioni ben precise per i ragazzi.

Come comportarsi con il personale scolastico ancora non vaccinato?
Il personale scolastico non vaccinato per fortuna non è molto: circa il 7-8% su un milione di lavoratori; però in questo caso le disposizioni sono molto chiare: queste persone non possono entrare a scuola e vengono messe in aspettativa non retribuita pur mantenendo il posto di lavoro. Stanno arrivando centinaia di diffide da parte di avvocati che, tirando fuori le questioni più improbabili, diffidando le scuole dal mettere in aspettativa questi lavoratori, si stanno verificando una serie di casistiche a livello giuridico/legale enormi che stanno intasando le segreterie.

È verosimile fare tamponi a tutti nelle scuole alla ripresa delle attività?
Sui tamponi abbiamo chiesto che venissero effettuati prima di far rientrare i ragazzi a scuola ma per ora non abbiamo avuto nessuna delucidazione da questo punto di vista: è un problema che rimane aperto. Sulle mascherine abbiamo appreso dalla stampa che sarebbero state fornite le FFP2 a tutto il personale della scuola ma stando agli ultimi aggiornamenti dovrebbero essere fornite solamente al personale docente della scuola dell’infanzia, nella quale i bambini non hanno l’obbligo della mascherina. Noi auspichiamo invece che le FFP2 possano essere distribuite a tutto il personale della scuola.

Ci sembra di capire che siete in attesa di avere delle indicazioni da chi di dovere, è così?
Noi stiamo aspettando indicazioni ben precise da parte del Comitato tecnico scientifico e del Consiglio dei ministri, perché è importante avere queste informazioni per presidi, personale, studenti e famiglie, che a mio avviso sono in questa fase l’anello debole della profilassi che si sta sviluppando nella scuola. Infine una considerazione, cioè che la scuola sta mantenendo al 100% tutte le condizioni igieniche previste, come il distanziamento, le mascherine, il lavaggio delle mani, evitare assembramenti e così via, ma basta mettere il naso fuori dalle scuole per vedere come queste regole non siano rispettate e sembra quasi che non ci sia la pandemia. Questa discrepanza c’è perché i controlli sono carenti. Tante famiglie ci hanno scritto in questi giorni chiedendo la didattica a distanza al rientro, non attuabile al momento se non con casi di Covid in classe. Questo deriva dalla paura delle famiglie a mandare i figli a scuola perché non si sentono protette, ma questo non è compito della scuola, e quando vedo pochi controlli in giro con persone senza mascherina e accalcate ho molte perplessità su quello che sta succedendo in questo Paese.

30 dicembre 2021