Coronavirus e vaccini, i ritardi sui 12-17enni

L’assessore regionale alla Sanità D’Amato: rischiano di restare nel limbo, per il richiamo. Il ministro Bianchi (Istruzione): sbagliato allungare le vacanze di Natale

Mentre sale il livello d’allarme per la diffusione della variante Omicron del coronavirus in tutta Europa, l’assessore regionale alla Sanitò Alessio D’Amato punta i riflettori sul ritardo nel definire le procedure del richiamo vaccinale per i ragazzi tra i 12 e i 17 anni, «che hanno completato le prime due dosi ormai da oltre 150 giorni».

Nelle parole dell’assessore, si tratta di «una fascia che rischia di essere non coperta e maggiormente esposta agli effetti della variante soprattutto in un momento di festività in cui sono maggiori le occasioni di socialità. Oggi questa fascia rischia di rimanere nel limbo», osserva. Fra gli adulti intanto è al 35% la percentuale di quanti, in tutto il Lazio, hanno fatto la dose booster, mentre «abbiamo iniziato la fascia 5-11 anni con circa 20mila somministrazioni raggiungendo il 5% della popolazione. Rimane scoperta la fascia 12-17 anni, circa 400mila unità a livello regionale, che proiettata a livello nazionale sono circa 4 milioni. Penso che le Autorità regolatorie, Ema e Aifa, debbano al più presto dare indicazione su cosa dobbiamo fare. Riceviamo molte richieste e segnalazioni di famiglie che chiedono notizie», conclude D’Amato.

Intanto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi commenta la proposta di allungare le vacanze natalizie per gli studenti: «Una misura sbagliata». Per il ministro, «c’è una risposta da dare al Covid che è, appunto, la vaccinazione. I positivi nelle scuole sono sotto allo 0,50%, le classi in quarantena sono 10mila su 400mila il problema è cosa avviene fuori dalla scuola».

22 dicembre 2021